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Siccità: verso stato di crisi in Veneto

(AVN) – Venezia, 27 marzo 2012
Si sta procedendo sulla strada dell’emanazione di un provvedimento del Presidente della Regione che proclami lo stato di grave sofferenza idrica a causa della perdurante situazione di siccità sulla rete idrografica veneta, con l’individuazione delle azioni da intraprendere nell’immediato. L’indicazione è venuta dal tavolo convocato a Palazzo Balbi a Venezia dall’assessore regionale all’ambiente e al ciclo dell’acqua, a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i consorzi di bonifica, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.
L’assessore ha ribadito che la situazione è già particolarmente pesante e non potrà che peggiorare nei prossimi giorni, in quanto non sono previste a breve precipitazioni piovose. Il provvedimento in fase di definizione indicherà gli interventi possibili. “Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allagamenti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma dovremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risalita del cuneo salino sull’Adige.
Per quanto riguarda le azioni che saranno inserite nel provvedimento del Presidente della Regione, in base alla specificità di ogni singolo bacino, sarà prevista la riduzione dei valori del deflusso minimo vitale, previsti dalla Norme tecniche di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’operatività dei singoli consorzi di bonifica; i soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serbatoi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’ARPAV verificherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale. Per il bacino del fiume Piave le procedure sono già fissate dal Piano stralcio di gestione della risorsa idrica, a cui si è fatto ricorso anche in passato.
L’assessore ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’acqua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sotterranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a beneficio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità. Non appena emanato il provvedimento del Veneto sarà notificato alla Protezione Civile nazionale, in modo da poter ottenere eventuali deroghe alle procedure per la realizzazione di interventi strutturali, che consentano tempistiche ridotte.
(A cura dell'Ufficio Stampa della Regione Veneto)

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