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Venexiani coi Grilli per la testa

Dei nove milioni di Italiani al voto distribuiti in oltre mille Comuni, 145.503 erano i Veneziani di Mira, Mirano, Jesolo, Campagna Lupia, Caorle, Marcon, Santa Maria di Sala, Pramaggiore, Salzano, Musile e Noventa di Piave.

A livello nazionale il risultato finale di questa tornata Amministrativa vede rovesciata la situazione rispetto al 2007: cala l'affluenza ed il centrosinistra, che governava in solo otto comuni Capoluogo su 26, ora si presenterà ai ballottaggi in 17 di queste città.

Il PDL si schianta sull'appoggio al governo Monti e rimane fuori da tutti i ballottaggi nelle città piu' importanti .Non va meglio per la Lega (fatto salvo per il sindaco uscente Tosi, presentatosi con un proprio simbolo, che riesce a conquistare immediatamente il secondo mandato a Verona) che perde anche nelle città simbolo come Cassano Magnano (paese di Bossi) e Mezzo (paese di Calderoli) e per i centristi del cosiddetto Terzo Polo dove, piccoli egoismi e contrapposizioni locali, hanno frammentato le preferenze potenzialmente a loro destinate; mentre il PD si conferma come primo partito sulla scena nazionale.

Ma il vero exploit è del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo: esce dalle urne con un esito che mediamente gravita attorno le due cifre percentuali e si candida a pieno titolo per essere il terzo partito in Italia; incassa anche il primo sindaco a Sarego (VI) con Roberto Castiglion che conquista il 35.2% delle preferenze.

Anche a Mira il peso del M5S si è fatto sentire portando Alvise Maniero, col suo 17% delle preferenze, al ballottaggio contro Michele Carpinetti, sindaco uscente sostenuto dal centrosinistra.

Martina Pasqualetto a Mirano invece, pur raccogliendo piu' preferenze del collega grillino di Mira, nulla può nel confronto con la coalizione di centrosinistra che annovera Maria Rosa Pavanello come primo sindaco donna addirittura al primo turno col 51.05% delle preferenze.

A Jesolo, "ultimo" dei tre comuni Veneziani con Mira e Mirano a beneficiare del voto disgiunto, rimane un delle poche zone dove il PDL riesce a portare il proprio candidato Valerio Zoggia al  ballottaggio con Renato Martin sostenuto da liste civiche.

A Santa Maria di Sala si è ripetuto il duello al fotofinish di 5 anni fa marcando, ora come allora, un distacco di poche decine di voti (31) tra le liste di centrodestra. Il sindaco si chiama Nicola Fragomeni, ma la vera sorpresa anche qui è rappresentata dal candidato del M5S che incassa quasi il 16% delle preferenze.

Il candidato della lista di Grillo a Marcon, Francesa Gottardi, fa altrettanto bene sfiorando il 20% e porta in Consiglio due grillini; il sindaco è Andrea Follini con il 46% delle preferenze sostenuto dalla lista civica “io scelgo Marcon”.

E’ ancora una lista civica ad aggiudicarsi il sindaco anche a Caorle;l’avvocato Luciano Striuli, giovando di un forte calo di affluenza (sceso al 71%), diventa primo cittadino con solo il 29.08% dei voti.

In controtendenza invece l’esito delle urne a Musile di Piave, qui la Lega ha imposto il proprio candidato, il deputato del Carroccio Gianluca Francolin, s’è imposto su tutti gli altri con un deciso 38.54%.

Plebiscitario invece l’esito sulla vicina Noventa di Piave dove il sindaco uscente, Alessandro Nardese sostenuto da una lista civica di area socialista, rimane saldamente al governo della città con uno strepitoso 60.6%  

Anche a Salzano come a Noventa non c’era nessuna voglia di sostituire il precedente sindaco e la giunta di centrosinistra che aveva guidato la cittadina fino a ieri; Alessandro Quaresimin si conferma sindaco col 55.13% dei voti.

Stessa sorte nella città di Campagna Lupia dove il candidato di centrodestra Fabio Livieri prosegue nella sua attività di primo cittadino grazie al rinnovato sostegno degli elettori riversando su di lui il 53.62 % della fiducia.

A Pramaggiore è sempre piu’ complicato convincere i cittadini ad andare a votare tanto che la flessione ulteriore del 7.5 punti percentuali sulla affluenza conferma la leadership della cittadina veneziana come la“più pigra da voto”, un primato che conta quasi un cittadino su due altrove piuttosto che nel proprio seggio a votare (media provinciale 64.07%).I pochi Pramaggioresi recatisi a votare hanno scelto Leopoldo Demo e la lista “Pramaggiore oltre il 2000” assegnando loro quasi il 70% dei voti.  

Ma Pramaggiore non è l’unica città con un’affluenza in sensibile calo in quanto il dato medio di disaffezione al voto nella Provincia è un sintomatico -9.18%; con Mirano che registra il dato più eclatante dove quasi due cittadini su dieci, domenica e lunedi, si son trovati altro da fare piuttosto che andare a votare.

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