Sanremo 2017: Seconda serata

Serata con Giorgia, Keanu Reeves e Robbie Williams. Atzei e le due coppie a rischio eliminazione

SANREMO - Il Festival parte subito con il botto di ascolti: la prima serata ha superato il 50 per cento di share e gli 11 milioni di ascoltatori. Grandi ascolti anche per il Dopofestival e Prima Festival. Insomma, anche questa terza edizione targata Conti promette di essere un trionfo.
Ed eccoci quindi alla seconda serata dove, oltre agli altri 11 Campioni, si è svolta la gara tra le prime quattro Nuove Proposte: Marianne Mirage, Francesco Guasti, Braschi e Leonardo Lamacchia. Il verdetto è sempre una sofferenza e dispiace veder uscire dopo una sola esibizione due giovani che tante speranze hanno riposto su questa vetrina: a fare le spese del televoto e del voto della sala stampa sono la Mirage e Braschi. Anche quest'anno al Roof si svolge una contestazione che ricorda quanto accaduto l'anno scorso tra Gabbani e Miele, ma stavolta nessun ribaltone: Pagnoncelli, per conto di Ipsos, assicura che il voto è valido e l'esito rimane tale.
Veniamo alla gara dei Campioni: inizia Bianca Atzei, con una canzone che ancora una volta non sembra essere quella in grado di convincere il pubblico. Marco Masini ha un pezzo interessante non di primo impatto ma che necessita di qualche ascolto in più.
Non convince il brano di Nesli e Alice Paba: nessuno dei due, in questo duetto, esprime le potenzialità singole.
Sergio Sylvestre, molto emozionato, sfodera il suo vocione regalando le prime vere emozioni della serata. Gigi D'Alessio fa il Gigi D'Alessio: tutto già sentito, nulla di nuovo. Può contare sulla sua popolarità per arrivare fino in fondo. Un po' meno sulla qualità della canzone.
Sorpresa Michele Bravi: la canzone ci piace molto. Leggera e piacevole, interpretata con molta grazia da questo giovane che ha ancora molto da dire in musica. Bravo Bravi.
Bella anche la prova di Paola Turci: un pezzo animato, diverso dal suo stile e decisamente riuscito. Poi, la bomba sale sul palco: Francesco Gabbani, con la sua "Occidentali's Karma" è, a nostro giudizio, il pezzo più forte della serata. Sarà per il ritmo irresistibile, per la mimica dell'artista o per il gorilla che lo accompagna, ma Gabbani spacca alla grande. Questo è il brano più radiofonico di tutti.
Michele Zarrillo ha un pezzo onesto che conferma il suo stile e la sua grande voce.
Ci piace molto Chiara: canzone non semplice ma, probabilmente, il primo grande pezzo in grado di valorizzare le sue grandi doti d'interprete. Molto brava.
Piacevoli anche Raige e Giulia Luzi: un duetto piccante, ritmato e radiofonico. Non tra le cose migliori, ma sicuramente buono.
La classifica finale, però non li premia: Raige e Giulia Luzi, assieme all'altra coppia, Nesli e Alice Paba più Bianca Atzei si ritrovano nella parte rossa dello schermo. Senza poter interpretare le cover, dovranno affrontare una gara supplementare assieme ai penalizzati della prima serata (Giusy Ferreri, Clementino e Ron).
Parliamo ora dello spettacolo. Perfetta la conduzione Conti-De Filippi anche se, dobbiamo dirlo nonostante anni passati ad ironizzare su questa consuetudine, quest'anno ci mancano le vallette. Sì, proprio le vallette, quelle che tacciono quasi sempre, che fanno gli strafalcioni e che si cambiano d'abito venti volte. Manca la loro presenza, tradizione festivaliera irrinunciabile.
A fare il valletto, divertendo, è Francesco Totti, ma non ha decisamente la stessa avvenenza (ci perdonino le signore).
Si ride con Crozza (fantastico il suo Mattarella), si sorride con il trio Insinna-Brignano-Cirilli, si resta perplessi sulla tirata sui dipendenti pubblici (momento imbarazzante) di tal signor Nicotra.
Strepitoso Robbie Williams (come non amare la sua "Love my Life"?) e letteralmente straordinaria Giorgia, ancora una volta confermatasi come la vera The Voice italiana.
Poi Keanu Reeves (nulla di memorabile) e la bella performance dei Biffy Clyro.
Serata lunga. Non possiamo definirla noiosa: il ritmo c'è, nonstante l'eccesso di pubblicità. Ma solo il Festival di Sanremo, probabilmente nel mondo, può tenere incollati milioni di persone alla tv per oltre quattro ore sullo stesso canale. Probabilmente è per questo che rimane, da anni e anni, un evento. Sul perché lo sia, si può dissertare a lungo. Anche sull'irrazionalità del fatto che lo sia. Ma tant'è.
E' notte fonda, a Sanremo. E, domani, parleremo di cover.
 
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