Speciale Sanremo 2018

Anche quest'anno Radio41.it è al Festival di Sanremo. Di seguito troverete tutto.

Sanremo 2018: Le nostre interviste

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interviste

Ermal Meta e Fabrizio Moro vincono Sanremo 2018

Vincitori annunciati, poi rischiano la squalifica, quindi il reintegro ed il successo finale

Con la canzone "Non mi avete fatto niente" , il duo Ermal Meta e Fabrizio Moro vincono Sanremo 2018. Al secondo posto Lo Stato Sociale con "Una vita in vacanza". Terza Annalisa con "Il mondo prima di te".
Ron è il vincitore del Premio della critica “Mia Martini” della sezione Campioni. Il Premio “Sergio Endrigo” per la migliore interpretazione va a Ornella Vanoni mentre il Premio “Sergio Bardotti” della giuria degli esperti è stato assegnato a Mirkoeilcane. Va invece a Max Gazzè il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la migliore composizione musicale assegnato dall’orchestra del Festival.
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Sanremo 2018: La finale

Ultima serata del Festival numero 68

Finalissima di Sanremo 2018 vissuta qui dal roof del Teatro Ariston. L’atmosfera è assolutamente festosa e le canzoni, ormai, sono entrate nelle nostre teste al punto da canticchiarle.
L'ospite principale è Laura Pausini, che recupera il forfait della serata iniziale. Oltre a presentare il suo singolo, propone con Baglioni una bellissima “Avrai” ed un successo del passato “Come se non fosse stato mai amore”.
Si esibiscono tutti i 20 Campioni nella versione originale delle loro canzoni: Luca Barbarossa, Red Canzian, The Kolors, Elio e le Storie Tese, Ron, Max Gazzè, Annalisa, Renzo Rubino, Decibel, Vanoni-Bungaro-Pacifico, Giovanni Caccamo, Lo Stato Sociale, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Diodato e Roy Paci, Nina Zilli, Noemi, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Mario Biondi, Le Vibrazioni, Enzo Avitabile e Peppe Servillo.
Intenso il momento da mattatore di Pierfrancesco Favino, concluso poi da Fiorella Mannoia con Claudio Baglioni in "Mio fratello che guardi il mondo". Se ci chiedevamo perché, durante queste serate, non avessiamo ancora sentito "Strada facendo", la risposta arriva: Baglioni la canta assieme al trio Max-Nek-Renga.
ospiti
Si arriva alla classifica finale, esclusi i primi tre, che tornno al televoto. Questa la classifica dalla ventesima alla quarta posizione:
20-Elio e le Storie Tese; 19-Mario Biondi; 18-Roby Facchinetti e Riccardo Fogli; 17-Nina Zilli; 16-Decibel; 15-Red Canzian; 14-Noemi; 13-Renzo Rubino; 12-Enzo Avitabile e Peppe Servillo; 11-Le Vibrazioni; 10-Giovanni Caccamo; 09-The Kolors; 08-Diodato e Roy Paci; 07-Luca Barbarossa; 06-Max Gazzè;  05-Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico; 04-Ron
 

 

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Sanremo 2018: Quarta serata

Protagonisti i duetti per tutte le canzoni dei Campioni. Ultimo vince tra le Nuove Proposte

Dire che gli ultimi saranno i primi è la cosa più semplice, ma è andata proprio così: il primo vincitore di Sanremo 2018 è proprio Ultimo, che conquista il primo posto con “Il ballo delle incertezze”. Al secondo posto si piazza Mirkoeilcane (che vince il Premio della Critica con 74 voti 130 validi) ed al terzo Mudimbi.
La quarta serata è lunghissima, ciclopica, potenzialmente insostenibile: 28 canzoni (tutte le Nuove Proposte e tutti i Campioni) più i siparietti, più Gianna Nannini (che con Baglioni canta “”), più Piero Pelù per omaggiare Battisti, più il premio a Milva ritriato dalla figlia,
Interessanti comunque i connubi artistici che si sono creati in questa serata: sul palco salgono Serena Rossi (con Rubino), una titanica Skin (con Le Vibrazioni), Paola Turci (con Noemi), Ana Carolina e Daniel Jobin (con Biondi), Michele Bravi (con Annalisa), Paolo Rossi e il Piccolo Coro dell’Antoniano (con Lo Stato  Sociale), Rita Marcotulli e Roberto Gatto (con Gazzè), Midge Ure (con i Decibel), Alessandro Preziosi (con Vanoni-Bungaro-Pacifico), Ghemon (con Diodato e Roy Paci), Giusy Ferreri (con Facchinetti-Fogli), Avion Travel e Daby Touré (con Avitabile – Servillo), Simone Cristicchi (con Meta-Moro), una Arisa 2.0 nel look (con Caccamo), Alice (con Ron), Marco Masini (con Red Canzian), Tullio De Piscopo ed Enrico Nigiotti (con i The Kolors), Anna Foglietta (con Luca Barbarossa), Sergio Cammariere (con Nina Zilli), i Neri per caso (con Elio e le Storie Tese).
Baglioni non limita però le sue incursioni come cantautore: questa sera assieme a Federica Sciarelli sulle note di “E tu come stai?”. Ecco, forse questo è un problema: perché chi conduce deve esibirsi nella cosa che sa far meglio, utilizzando le canzoni più famose del suo repertorio? Canzoni storiche, meravigliose e patrimonio di tutti gli italiani, ma proprio per questo il loro utilizzo è opinabile.
Di buono, anzi ottimo, c’è che anche questa serata è musica a 360 gradi.
Domani si chiude il cerchio, con la proclamazione della canzone vincitrice del Festival 2018. Iniziamo a preparare le valige.
nannini
 
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Sanremo 2018: Terza serata

James Taylor e Giorgia, Gino Paoli e Danilo Rea: i momenti migliori

Ormai il Festival funziona, questo è innegabile. Conduttori azzeccati, scelte artistiche di Claudio Baglioni corrette, ascolti che volano. Lo spettacolo è godibile, pieno di musica e momenti divertenti.
Se dobbiamo trovare qualche punto debole è il fatto che, in certi momenti, il Festival pare diventare un concerto di Baglioni: si parte con “Via” per poi cantare “Poster” con i Negramaro e ancora “Porta Portese” durante il pezzo di Savino-Steve Jobs e “Sabato pomeriggio” con Emma D’Aquino. E poi, ovviamente, la durata. Ma questo è un problema atavico del Festival che nessuno potrà mai risolvere.
Si parte con la gara degli altri quattro elementi delle Nuove Proposte: Mudimbi, Eva, Ultimo e Leonardo Monteiro.
Le esibizioni dei Campioni proseguono con il secondo blocco di 10: Giovanni Caccamo, Lo Stato Sociale, Luca Barbarossa, Avitabile-Servillo, Max Gazzè, Facchinetti-Fogli, Ermal Meta e Fabrizio Moro (recuperati dopo il giallo del presunto plagio), Noemi, The Kolors, Mario Biondi.
Terminata la curiosità sul valore delle canzoni stesse, non rimane che riascoltarle in attesa delle votazioni demoscopiche e della sala stampa, che continuano a definire quali saranno i risultati finali di questo Sanremo 2018.
Tra i momenti più belli di questa serata la presenza di Gino Paoli e di Danilo Rea con l’omaggio a De André e Bindi, oltre che allo stesso Paoli con la bellissima “Una lunga storia d’amore”. Inoltre il duetto tra James Taylor e Giorgia.
Compare anche Virginia Raffaele a sorpresa dal pubblico e ci regala il momento comico più spassoso della serata, prendendo bonariamente in giro il direttore artistico.
Divertente anche Nino Frassica, complice Memo Remigi che, per un attimo, ha realmente spaventato tutti fingendo un coccolone.
Bello riascoltare  “Sarà per te”, portata al Festival trent’anni fa da Francesco Nuti, nella versione cantata da Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi.
Una bella serata, vissuta anche qui dalla sala stampa con una certa vivacità. Domani ci attendono i duetti di tutti i 20 Campioni, nonché la finale delle Nuove Proposte.
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Sanremo 2018: Seconda serata

Serata riuscita, con Antonacci, Sting, Vecchioni. Omaggio a Baudo

Due cose aprono questa giornata sanremese: la bomba sulla canzone di Meta e Moro ed il grandissimo successo di ascolti della puntata di esordio del Festival targato Baglioni.
La prima riguarda coloro che parevano i vincitori annunciati ed invece si ritrovano a rischiare la squalifica per un’accusa di plagio sulla quale la Rai sta facendo accertamenti, sospendendo precauzionalmente la loro partecipazione alla seconda serata.
La seconda, molto più galvanizzante, sono gli ascolti che volano oltre gli 11 milioni, con uno share del 52,1%, oltre quello già colossale dell’edizione di Conti.
Un successo molto al di sopra delle aspettative, ma del resto anche la qualità della conduzione lo è stata. Un monumento andrebbe fatto subito a Michelle Hunziker.
Il buon Giò Alajmo in sala stampa sostiene, e non posso che approvare, che Baglioni fa quello che un tempo faceva il grande Corrado: essere estremamente autoironico ed assistere sornione a quello che accade attorno a lui, lasciando di fatto la svizzera a tenere le redini. Il tutto condito da una spalla d’eccezione come Pierfrancesco Favino, in questa serata molto divertente nella reinvenzione di “Despacito”.
Il trio è perfetto, ed è rodatissimo anche senza averlo fatto, il rodaggio.
La puntata numero due inizia con i primi quattro ragazzi delle Nuove Proposte: Lorenzo Baglioni, Giulia Casieri, Mirkoeilcane ed Alice Caioli, tutti salvi dopo l’abolizione delle eliminazioni. In pratica è stata una vetrina dei loro brani che già ascoltiamo da settimane.
Sanremo tributa un omaggio a Pippo Baudo, a cinquant’anni dal suo primo Festival. Occasione per ricordare molte delle cose che l’era baudiana ha regalato alla manifestazione. SuperPippo appare commosso e la platea dell’Ariston gli regala una standing ovation.
L’ospite musicale italiano più atteso è Biagio Antonacci, che si cimenta con Baglioni nella ormai storica “Mille giorni di te e di me”.
Ci sono anche Sting, prima solo con “Muoio per te” e poi assieme a Shaggy con il loro singolo in duetto. Simpatico il siparietto del Mago Forest e profondo il finale con Roberto Vecchioni.
Nel mentre si esibiscono 10 Campioni: Le Vibrazioni, Nina Zilli, Diodato e Roy Paci, Elio e le Storie Tese, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, Red Canzian, Renzo Rubino, Annalisa e Decibel. Che dire? Sono tutte canzoni di buona fattura e quei Festival dove non se ne salvava una sembrano lontani.
La classifica temporanea di questa serata è quella della sala stampa, molto diversa dalla demoscopica della prima puntata.
La seconda serata, tradizionalmente quella della prova del fuoco per gli ascolti, è stata fluida, senza però la curiosità dell’esordio: tendenzialmente, ci sarà una flessione. Ma, nel complesso, possiamo già dire che questo Sanremo 2018 sta funzionando. E’ una sorta di demolizione del Festival tradizionale, riempiendolo veramente di musica. Musica, musica, musica: Baglioni ha mantenuto la parola e pare che i risultati gli diano ragione.
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Sanremo 2018: Prima serata

SANREMO - Qualche pregiudizio potevamo averlo al pensiero che Claudio Baglioni avrebbe condotto il Festival di Sanremo 2018. Un cantautore alle prese con un palco così difficile poteva rivelarsi un boomerang capace di far rovinare lo spettacolo. Invece ci siamo sbagliati: il buon Baglioni ha saputo cogliere tutti gli ingredienti utili a non fallire la ricetta. Ed il primo è indubbiamente Michelle Hunziker, capace di reggere da sola l’intera serata. Una garanzia, il punto di raccordo perfetto a dare la giusta linea allo spettacolo: grintosa, spiritosa e sicura: la vincitrice morale di questo avvio.
Anche Pierfrancesco Favino non si trova a disagio nel suo ruolo, alternando il ruolo di comico, attore, cantante e bravo valletto. Forse l’unico un po’ ingessato e a tratti retorico è proprio Baglioni, ma comunque molto meno di quanto il discorso iniziale, troppo serio per un Festival, potesse far temere.
Che dire poi di Fiorello? Si riconferma, nonostante la lunga latitanza dalla televisione, il mattatore migliore che lo spettacolo italiano possa esprimere. Assolutamente perfetto.
La serata ha visto l’assenza di Laura Pausini, costretta a casa da una laringite che si spera sparisca entro la finale: Baglioni e Fiorello, che condividono con lei la data di nascita, le hanno dedicato “E tu”.
Ospite italiano l’immarcescibile Gianni Morandi, che propone “E’ una vita che ti aspetto” assieme a Tommaso Paradiso.
 
fiorello
 
Veniamo alle canzoni: tutti i 20 Campioni si sono esibiti con i loro pezzi e di seguito diamo il nostro parere:
  • Annalisa (“Il mondo prima di te”): conferma la sua bellissima voce, intonatissima. Buona;
  • Ron (“Almeno pensami”): canzone di Lucio Dalla, resa benissimo dall’amico;
  • The Kolors (“Frida (Mai, mai mai)”): pezzo destinato ad un ottimo airplay radiofonico;
  • Max Gazzé (“La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”): piccolo capolavoro di Max, una bellissima favola orchestrata benissimo;
  • Vanoni-Bungaro-Pacifico (“Imparare ad amare”): bellissima canzone, i due autori sono una garanzia. La voce della Vanoni incanta ancora;
  • Ermal Meta/ Fabrizio Moro (“Non mi avete fatto niente”): che dire? Funzionano benissimo, si confermano i potenziali vincitori;
  • Mario Biondi (“Rivederti”): ottima performance, la canzone regge;
  • Roby Facchinetti / Riccardo Fogli (“Il segreto del tempo”): l’esibizione non è perfetta. Incespicano in diversi momenti. Non lasciano il segno;
  • Lo Stato Sociale (“Una vita in vacanza”): se si cerca l’effetto Gabbani, lo possono fare loro. D’accordo, l’idea della vecchietta ballerina è dei Coldplay o anche qualcuno prima, ma la canzone ha un inciso che rimane in testa. Ottimi;
  • Noemi (“Non smettere mai di cercarmi”): brava è brava, ma ormai ripete le stesse cose senza dare nulla di nuovo. Anche stavolta non sarà sul podio;
  • Decibel (“Lettera dal Duca”): pezzo onesto per un gruppo che ha ancora da dire, ora che si è ritrovato;
  • Elio e le Storie Tese (“Arrivedorci”): ci hanno stupito sempre, ogni volta che hanno calcato il palco dell’Ariston. Stavolta no, probabilmente volutamente. Una canzone dimessa, senza originalità;
  • Giovanni Caccamo (“Eterno”): qualcosa non funziona benissimo nell’esibizione. Il brano è discreto.;
  • Red Canzian (“Ognuno ha il suo racconto”): bello rivederlo ancora in veste rock, quello che era prima della sua lunga avventura nei Pooh. Bravo;
  • Luca Barbarossa (“Passame er sale”): canzone dignitosa, di grande abilità cantautorale;
  • Diodato e Roy Paci (“Adesso”): ottima esibizione. Diodato dal vivo è bravissimo e la tromba di Roy nobilita il pezzo in crescendo;
  • Nina Zilli (“Senza appartenere”): brava, bella interpretazione;
  • Renzo Rubino (“Custodire”): canzone di non facile presa, ma decisamente da riascoltare, perché è tutt'altro che banale;
  • Enzo Avitabile / Peppe Servillo (“Il coraggio di ogni giorno”): come si dice? Nel solco della tradizione. Grande arte;
  • Le Vibrazioni (“Così sbagliato”): bentornati, le radio la trasmetteranno molto.
Non ci siamo sbilanciati molto nei giudizi che, tendenzialmente, sono tutti positivi. Però non troviamo il capolavoro. Ci sono delle ottime cose, in primis Vanoni-Bungaro-Pacifico e Lo Stato Sociale.
E' notte fonda, mentre scriviamo queste righe. Siamo appena agli inizi e già il sonno arretrato si accumula.
 
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Sanremo 2018: in partenza

DIARIO DA SANREMO

Il red carpet per terminare la giornata delle prove generali. Domani si comincia

Mentre nella prima conferenza stampa di stamattina Claudio Baglioni non dimentica di sottolineare ancora una volta che questo Festival riporterà al centro la musica (cosa che molti suoi predecessori, sino a Conti, hanno sottolineato ogni anno), il conto alla rovescia per la prima serata si fa serrato. In città, anche oggi abbastanza tranquilla, sono sguinzagliati tutti gli operatori del settore per raccontare questa edizione numero 68.
Per i cantanti l'appuntamento più importante è stato quello con le prove generali: uno per uno si sono alternati all'Ariston per le ultime limature alle esibizioni di domani sera. Ricordiamo che tutti i 20 Campioni canteranno il loro pezzo, che potrà arrivare sino a quattro minuti di durata. Quattro per venti ottanta, pertanto in un'ora e venti primi (più tempi morti) la serata potrebbe finire prestissimo. Ma, ovviamente, durerà tantissimo. Qui si sente molta gente sbuffare proprio nella consapevolezza che l'avvio del Festival potrebbe terminare molto, molto tardi. Vedremo.
Dopo le prove, l'altro appuntamento per il cast musicale di questo Sanremo è stato il tradizionale red carpet che, partendo dallo studio mobile di Radiodue arriva dritto dritto davanti all'Ariston in una pioggia di coriandoli, tra le urla entusiaste della gente dietro le transenne. E' comunque un momento molto divertente e scenografico. Finito il red carpet tutti a nanna? Di certo no, visto che molti degli artisti in gara si trasferiscono alla festa (ad invito) di un noto settimanale nazionale. Quello che sorride e canta, per intenderci.
 
 
Per quanto mi riguarda, ho iniziato a raccogliere le prime interviste e, come tutti gli anni, a fissare il fissabile per i prossimi giorni.
Domani si comincia sul serio: ci saranno le conferenze stampa degli artisti (una manciata al giorno) e, naturalmente, la prima serata. Capiremo che cosa ci riserva il trio di conduttori Baglioni-Hunziker-Favino ma, soprattutto, scopriremo le venti canzoni della categoria Campioni. Chi le ha sentite dice che ci sono dei pezzi veramente belli. Ed è questo quello che si spera, avere delle belle canzoni, che possano raccontarci anche cose nuove e darci delle nuove emozioni. Anche se non le canteremo immediatamente sotto la doccia. Del resto, quella da doccia capitano di rado (Gabbani l'anno scorso, ad esempio).
Buon Festival a tutti.
(Devis Botta)
 
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Sanremo 2018: l'attesa

DIARIO DA SANREMO

La città è tranquilla, in attesa dell'avvio del Festival domani sera

SANREMO -  Siamo arrivati ieri a Sanremo per seguire questo 68° Festival della Canzone Italiana. La città appare tranquilla ed in placida attesa di quello che accadrà nel corso della settimana.
La domenica è notoriamente il giorno degli arrivi, del ritiro dei pass e del brindisi al Casinò con la stampa. E' l'occasione per ritrovare tante facce note che si rivedono ritualmente ogni anno qui: gli immarcescibili affezionati del Festival, quelli che dovranno sgobbare a ritmi assurdi per tutta la settimana. Ma siamo tutti accomunati da una cosa: amiamo questo grande baraccone, capace come nient'altro di mobilitare migliaia di persone in città e di incollare allo schermo milioni di telespettatori.  
Durante l'evento al Casinò, si sono affacciati sul palco del dj set in corso, i tre conduttori: Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Poche parole di circostanza: le cose importanti le dovranno dire per cinque serate da un palco più importante, quello dell'Ariston.
 
 

 

Anche oggi sarà una giornata di attesa, dove in molti cercheremo di fissare le interviste che ancora non abbiamo concordato da casa. Questo lunedì si è presentato con una leggera pioggia e sto scrivendo queste righe dal mio alloggio, ancora indeciso sul da farsi. E' anche questo, il bello di Sanremo: non sai mai di preciso in cosa ti imbatterai nel corso della giornata.
(gm)
 
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Sanremo 2018: altri ospiti confermati

VERSO SANREMO

Ci saranno il cast del nuovo film di Muccino e poi Antonacci, Negramaro, Giorgia e Nannini

Non solo musica ma anche il grande cinema alla 68ma edizione del Festival della Canzone Italiana. Ospiti, infatti, della prima serata, saranno Gabriele Muccino ed il cast “all star” del suo nuovo film “A casa tutti bene”: Stefania Sandrelli, Sabrina Impacciatore, Stefano Accorsi, Valeria Solarino, Massimo Ghini, Carolina Crescentini, Claudia Gerini, Elena Cucci, Giulia Michelini, Gian Marco Tognazzi, Ivano Marescotti e Giampaolo Morelli, e Pierfrancesco Favino nella doppia veste di “attore” e “conduttore” del Festival 2018 al fianco del Direttore Artistico Claudio Baglioni e di Michelle Hunziker.
La lista degli ospiti internazionali e nazionali è un susseguirsi di nomi. Dopo indiscrezioni e rumors circolati su web arriva ora la conferma di Biagio Antonacci e Negramaro tra i super ospiti della 68° edizione del Festival.
Arrivano infine nuove conferme: Gianna Nannini e Giorgia saliranno sul palco dell’Ariston. Due star, due grandi voci femminili, altre due interpreti d’eccezione che  impreziosiranno la lista degli ospiti. 
Continuano i lavori sui prossimi annunci: una lista in continuo aggiornamento e che non smetterà di stupire.
 
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