Dopo la serata dei tweet, eccoci al rendiconto. Amaro, direi. Hanno ammazzato il Festival alla prima puntata! Praticamente uno spettacolo inguardabile. E siamo solo all'inizio di questo flagello. Parte la 62ma edizione del Festival e sembra la sesta puntata di quella dell'anno scorso. Già, perchè ci sono Luca&Paolo ad aprire con un lunghissimo pezzo che diverte ma, molto presto, stufa. Poi arriva Morandi, trafelato ed emozionato, cercando di digerire la defezione di Ivana Mrazova ed il conseguente ritorno anche di Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis. La gara parte dopo mezz'ora. Vediamo i voti:
- Dolcenera è puro pop e funzionerà. Voto: 7-
- Samuele Bersani? Ci si aspettava mooolto di più. Voto: 6
- Noemi... la canzone è un po' lagnosa, però lei è bravissima. Brano: 4. Lei: 7. Generale: 6
- Francesco Renga ha un buon pezzo, però canta con troppe sbavature. Voto: 6.5
- Chiara Civello: tra le migliori. Una canzone, finalmente! Voto: 8.
- Irene Fornaciari: eee-i-jeah! non mi convince troppo. Da riascoltare. Voto: 5.5
- Emma: canzone abbastanza pallosa. Canta dopo Celentano e probabilmente non sopportiamo più nulla. Voto: 5.5
- Marlene Kunz: canzone onesta, senza pretese. Hanno fatto di meglio. Voto: 6
- Eugenio Finardi... la classe non è acqua. Quanti di questi sedicenti artisti dovrebbero imparare da un grande. Voto: 7/8
- Gigi D'Alessio & Loredana Bertè: qualche passaggio radiofonico e potrebbe funzionare alla grande. Voto: 7+
- Nina Zilli ha una canzone interessante e poi è molto brava. Voto 8
- Pierdavide Carone... da tagliarsi i polsi. Direi il peggiore, nonostante Lucio Dalla. Voto: 4.
- Arisa: la canzone è melodicamente apprezzabile e lei la canta benissimo. Forse la migliore. Voto: 9
- Matia Bazar: con il ritorno di Silvia Mezzanotte hanno ritrovato un'identità. Ma nulla di nuovo. Hanno smesso di inventare da troppo anni. Voto: 6
Rocco Papaleo non si capisce ancora cosa ci faccia all'Ariston e sembra che l'accoppiata con Morandi non sia delle migliori. Di solito, però, la prima serata serve sempre di rodaggio e le miscele ingranano il giorno dopo. Comunque recupera molto in corsa.
La prima parte della serata però è funzionale all'unica cosa che televisivamente conta: il momento di Celentano. L'attesa di un evento si è sempre consumata all'Ariston, penalizzando il resto della serata. Solo che altre volte (per Benigni, ad esempio) interessava solo una serata su cinque. Stavolta il molleggiato cannibalizzerà i tre quinti del Festival.
Immagini di guerra per il suo ingresso sul palco. Poi parte il monologo contro la chiesa, i preti, i frati, i giornali cattolici. E poi il pippone sul referendum mancato con la complicità di Pupo e dello stesso Morandi. Polemiche pronte per il giorno dopo. In conclusione, l'intervento di Celentano è stata una pizza terrificante. Parole dette a caso, inframezzate dalle sue canzoni che sono l'unica cosa da salvare. Per il resto, la Rai faceva meglio a dare uno show al Molleggiato senza farlo venire a disintegrare i maroni a quelli che seguono il Festival. Perchè volevamo sentire le canzoni e non i deliri (alcuni anche condivisibili, ci mancherebbe) di un fenomeno che si crede un profeta. Il popolo di Twitter lo ha massacrato.
Il finale di serata riserva un'ennesima sorpresa: il meccanismo di voto si è inceppato, quindi le votazioni sono tutte da rifare e nessuno sarà eliminato. Bella storia. Ma chi ha progettato il sistema? Come può piantarsi subito? Mistero.
Sipario e si va a nanna. Con la consapevolezza che sarà durissima, fino a sabato. Suggerimento: se proprio non avete eliminato nessuno, provate a buttare fuori almeno Celentano, che ha fatto già abbastanza danni. Per ora marca male, all'Ariston.
(fonte foto: InPhoto)
Aggiungi un commento