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Fincantieri: il "premio di programma" divide il Sindacato

A Marghera l'estensione della flessibilità passa attraverso un nuovo accordo

A poco più di un mese dal referendum, che a Marghera ha sancito l'applicazione dell'accordo sulla flessibilità di orario per la costruzione della nuova Commessa Viking, il Managment di Fincantieri bussa alla porta del Consiglio di Fabbrica per chiederne l'estensione, finalizzata alla acquisizione di una ulteriore commessa, che permetterà la saturazione delle officine fino al 2015.
L'accordo fu sottoscritto il 2 Agosto scorso dopo un investimento di 50 ore di sciopero e sfociò poi nella firma congiunta di tutti i 12 Delegati rappresentanti dei lavoratori di Via delle Industrie di Fim-Fiom-Uilm e delle corrispondenti Segreterie Provinciali e dove il Managment offriva verbalmente la disponibilità nel "travasare" parte del premio di programma pregresso e non pagato nei due obiettivi ancora da capitalizzare nelle buste paga dei dipendenti.

Fincantieri Marghera: firmato l'accordo, ora c'è il referendum

Fim Fiom Uilm dicono si alla flessibilità, no alla cassa integrazione

Venerdi 2 Agosto alle 22 dopo cinque ore di trattativa in sede di Confindustria, la Rsu di Stabilimento coi rispettivi segretari provinciali di Fim-Fiom-Uilm ed il managment di Fincantieri hanno siglato l'accordo sulla "flessibilità di orario" che prevede 128 ore di flessibilità annue in modalità di "orario plurisettimanale" e la "ripartizione dell'orario settimanale su 6 giorni" per 75 operai e 15 capi-prodotto fino al 20 Dicembre 2013. Il personale in turno sui sei giorni potrà svolgere la propria attività lavorativa per 6 ore e 10 minuti al giorno, dal lunedi al sabato, ferme restando le 37 ore settimanali di lavoro con pausa mensa di mezz'ora retribuita a fine turno, che potrà essere fruita anche uscendo dallo Stabilimento ricevendo un "cestino" sostitutivo del pasto oppure un buono del valore equivalente.

Fincantieri Marghera: dalla protesta alla proposta

L'Azienda convoca la Rsu per aprire al confronto sulla flessibilità di orario

Dopo quasi 20 ore di sciopero i delegati rappresentanti Fim-Fiom-Uilm dei lavoratori dello Stabilimento Fincantieri di Marghera, riconosciuti ufficialmente nel mandato solo dallo scorso 17 Giugno, chiedono ed ottengono la disponibilità dell'Azienda nel confrontarsi, nel merito, sull'orario di lavoro flessibile. Sindacato ed Azienda si ritroveranno Venerdì 28 prossimo l'uno di fronte all'altra per condividere, da una parte la consapevolezza che la flessibilità in regime di "orario plurisettimanale" è esigibile da parte della Fincantieri verso il Sindacato, viceversa far digerire il famigerato "6 per 6" (sei ore di lavoro incluso il sabato con pausa pranzo spostata a fine turno ed integrazione della 4° timbratura) a costo "zero" ad una Rsu neonata e marcatamente sbilanciata a sinistra tra gli operai e votata esclusivamente alla "lotta ad oltranza".

In Fincantieri prosegue lo stato di agitazione

Fiom-Fim-Uilm unite nel respingere i nuovi regimi di orario

Le tute blu del Breda si sono ritrovate compatte nell'opposizione al nuovo modello organizzativo sugli orari di lavoro che il managment di Fincantieri ha proposto ai segretari provinciali di Fiom-Fim-Uilm il 6 Giugno scorso in sede di Confindustria. Una ritrovata unità sindacale, nata nei fatti dall'assemblea-sciopero dello scorso 10 Giugno, ha prodotto un documento di intenti delle segreterie assieme alla proclamazione di un pacchetto di sei ore di sciopero da usare prima del 17 Giugno, data del prossimo incontro con la direzione di Fincantieri in Confindustria. Tutto appare estremamente rischioso, sia per i lavoratori, non del tutto certi di poter vedere confermato un adeguato carico di lavoro per gli anni a venire , sia per Fincantieri che potrebbe dirottare le nuove commesse nei siti meno strutturati di quello di via delle Industrie.

 

In Fincantieri ora ci sono due RSU, forse una, anzi nessuna

Il "doppio verbale" sulle recenti elezioni tiene bloccata la nomina della nuova RSU

A più di un mese dal rinnovo RSU in Fincantieri Marghera non c'è ancora stata la nomina ufficiale dei nuovi delegati dei lavoratori. La nomina spetta a Confindustria che, suo malgrado, si trova ingabbiata dalla presenza di due verbali distinti sui risultati dell'ultima tornata elettoral-sindacale.
Ambedue i verbali certificano la legittimità della elezione avvenuta il 22-23-24 Aprile scorso, ma è sulla quantità di delegati spettanti ad ogni sigla sindacale che c'è forte distonia. Il verbale di FIM-UILM assegna i delegati nel rispetto delle regole Confederali CGIL-CISL-UIL del 1993, mentre il verbale di FIOM è stato redatto secondo un suo esclusivo criterio. Ma questo basta a Confindustria per restituire i verbali a Fincantieri e sollevarsi dall'onere di prendere una posizione definitiva. Una "melina" grottesca che diventa paradossale perché ora l'Azienda si sente legittimata nel negare la concessione dei permessi ai delegati dei lavoratori: siano essi "vecchi o nuov", la Fincantieri non concederà a nessuno di abbandonare il proprio posto di lavoro per oneri di rappresentanza.

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