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VxL 2023: La finale

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“Chi lo decide chi siamo?" di Cenere vince il Premio Amnesty Emergenti

ROVIGO - Cenere, progetto nato a Bologna, vince il Premio Amnesty Emergenti 2023 con il brano “Chi lo decide chi siamo?”. La canzone, che approccia in modo intelligente il tema della diversità, è quello che ha convinto la Giuria riunitasi al termine delle esibizioni di ieri sera.
Il Premio della Critica viene assegnato invece a La Malaleche (feat. Diva Eva) con “Cuentalo". La Giuria Popolare, invece, premia Obi e la sua "Attimo".
Questo è il verdetto della finalissima della 26ma edizione di "Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty" che chiude la “La Settimana dei diritti umani”, una serie di eventi musicali e culturali che si sono snodati in sette giorni a Rovigo.
L'ultima giornata si è aperta con l'incontro pubblico alla Sala della Gran Guardia con il vincitore del Premio Amnesty Big Manuel Agnelli che, sinceramente emozionato, ha raccontato come è nata la sua "Severodonetsk" e ha risposto alle domande di Francesca Corbo di Amnesty International Italia e de pubblico. La testimonianza di Manuel Agnelli ci ha regalato delle riflessioni culturalmente notevoli, che hanno colpito i presenti per la loro profondità.
Al termine dell'incontro, ai Giardini delle Due Torri, Enrico Deregibus ha presentato la raccolta “Shahida - Tracce di libertà” con Stefano Canestrini del Centro Astalli, Simone Veronelli di Appaloosa Records/I.R.D. e le esibizioni di Erica Boschiero e Lorenzo Monguzzi.
Il festival ha visto la sua conclusione nella bellissima Piazza Vittorio Emanuele II, dove i cinque finalisti (Cenere, Obi, La Malaleche (feat. Diva Eva), Cocciglia e Buva) hanno proposto due pezzi, tra i quali quello in gara.
E' stata poi la volta di Manuel Agnelli, che ha ricevuto formalmente il Premio Amnesty Big, ha presentato in anteprima assoluta il videoclip di "Severodonetsk" e si è esibito con in un'intensa "Milano con la peste". L'artista ha poi premiato Cenere nel momento della proclamazione e si è fermato sul palco anche per assistere agli altri risultati. A condurre, come sempre, Savino Zaba e Carmen Formenton.
La risposta di Rovigo è stata ottima: la Piazza era gremita di gente attenta e partecipe, a testimonianza che anche quest'anno "Voci per la Libertà" è stato un successo e che il cambio di location non ha avuto impatti negativi ma, al contrario, ha dato una nuova linfa al Festival dei Diritti Umani per nuove e interessanti direzioni.
(gm)
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Vxl 2018: la finale

Qui tutte le interviste che abbiamo realizzato

I Pupi di Surfaro vincono il Premio Amnesty Emergenti. Concerto del Premio Amnesty Brunori Sas

Con una serata da brivido per la paura della pioggia, poi fortunatamente arrivata solo a spettacolo concluso, cala il sipario sulla 21ma edizione di Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty.
Una bellissima finale, densa di musica e messaggi e resa ancora più emozionante dalla presenza del Premio Amnesty 2018 Dario Brunori, in arte Brunori Sas.
Nonostante il meteo avverso, Piazzale Europa a Rosolina Mare era pienissima di spettatori, che hanno ascoltato le esibizioni dei cinque finalisti: Eleonora Betti, La Malaleche, Danilo Ruggero, Mujeres Creando e Pupi di Surfaro. Alla fine la giuria premia questi ultimi per il loro sound e la forza della loro esibizione, oltre che per la canzone "Gnanzou", dedicata alle vittime del mare.
La giornata si è aperta con la conferenza stampa di premiazione, ospite Brunori Sas e con la partecipazione dei vertici di Amnesty Italia, ossia il presidente Antonio Marchesi ed il portavoce Riccardo Noury. E' stata un occasione per sottolineare ancora una volta i temi fondanti di Amnesty International, particolarmente importanti in questi tempi difficili. Rimane viva anche la battaglia per conoscere la verità su Giulio Regeni.
Dopo il concerto serale del cantautore calabrese, che si è rivelato di una simpatia travolgente e capace di un'affettuosa attenzione verso tutti i concorrenti, sono stati assegnati i premi. Oltre al premio più ambito conquistato dai Pupi di Surfaro, le Mujeres Creando portano a casa il Premio Web Social, il pantesco Danilo Ruggero vince il Premio della Critica e la Giuria Popolare assegna il riconoscimento a La Malaleche.
Grande successo, grande riscontro di pubblico e grande professionalità dei conduttori Savino Zaba e Carmen Formenton. Ed ora, a luci spente, l'associazione Voci per la Libertà, in particolare mediante il suo direttore artistico Michele Lionello, guarda già all'edizione dell'anno prossimo.
 
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(lo.ne.)
 

La Sicilia trionfa a Voci per la Libertà 2018

Ai Pupi di Surfaro il Premio Amnesty, a Danilo Ruggero quello della critica

La Sicilia trionfa a Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty 2018. Domenica sera nel contest per emergenti il Premio Amnesty è stato vinto dai Pupi di Surfaro, che arrivano dalla provincia di Caltanissetta, mentre il premio della critica se lo è aggiudicato Danilo Ruggero di Pantelleria.
Nel festival legato ad Amnesty il premio del pubblico è andato invece a La Malaleche (gli altri due finalisti erano Eleonora Betti e le Mujeres Creando).
Dopo le esibizioni dei concorrenti, la seconda parte della serata sul palco di Rosolina Mare è stata tutto per Brunori Sas, vincitore del premio Amnesty nella sezione Big con il brano “L’uomo nero”. La sua esibizione, tra ironia e impegno, ha entusiasmato il pubblico, più di 1000 spettatori che hanno seguito una serata in cui, come sempre in Voci per la libertà, la musica di qualità si è affiancata al tema dei diritti umani.
Dal piglio teatrale la proposta dei Pupi di Surfaro, che hanno vinto questa 21a edizione con "Gnanzou", brano che narra del tragico viaggio che un migrante deve affrontare per approdare in un porto sicuro. L’ impostazione musicale è di grande interesse: sposa tradizione siciliana e dialetto con l’elettronica e la forza ritmica.
Hanno presentato le serate Savino Zaba (Rai1, Radio2) e Carmen Formenton (Voci per la Libertà).
Nel pomeriggio di domenica c'è stato un incontro con Brunori Sas e con il presidente e il portavoce di Amnesty Italia, Antonio Marchesi e Riccardo Noury, in presenza dell'assessore all'istruzione di Rosolina Anna Frasson e del direttore artistico Michele Lionello.
Noury ha ricordato che "questo festival ormai è una produzione a ciclo continuo di iniziative per i diritti umani". Ha poi parlato della campagna sostenuta quest'anno da Voci per la libertà "La solidarietà non è un reato": "Il mondo delle ONG - ha detto - è sotto attacco, sostenuto da mezzi potenti e noi reagiamo come possiamo, cercando linguaggi sempre più efficaci per diffondere i nostri messaggi".
Marchesi è entrato nello specifico del Premio a Brunori per il suo brano contro l’intolleranza. "Il problema più grave con cui si confronta Amnesty nel mondo in questa fase storica è la discriminazione che diventa odio nei confronti di determinate categorie e gruppi di persone, spesso anche utilizzando informazioni false che alimentano il rancore. Non solo verso migranti e rifugiati, ma anche verso tutte le minoranze. Sono felice anche per questo del premio a questa canzone e della stretta collaborazione con Voci per la Libertà."
Brunori ha spiegato la genesi del brano, confessando il suo "timore di fare l'ennesimo pezzo che in maniera retorica trattasse il tema dell'intolleranza. Quando l'ho scritto, 3 o 4 anni fa, avevo però percepito, anche attraverso i miei tour per l'Italia, la necessità e l'esigenza di fare la mia parte. Mi sono reso conto che certe paure comunque mi appartenevano e che dovevo guardare dentro di me con onestà per cercare di contrastarle. La canzone nasce da questo".
La giornata di chiusura è iniziata in spiaggia alle 5.00, al sorgere del sole, con “...a passi leggeri" una suggestiva performance di musica e danza contemporanea a cura dei Cantieri Culturali Creativi.
Il programma del festival si è srotolato su quattro giornate, dal 19 al 22, dense di eventi e che hanno visto tra gli ospiti Enrico Ruggeri, Mirkoeilcane, la Med Free Orkestra, BO.RO.FRA e Carlo Valente (vincitore del contest nel 2017), insieme agli artisti in gara nell’edizione del Premio Amnesty Italia, sezione Emergenti. In otto sono arrivati sul palco di Rosolina Mare: oltre ai 5 finalisti c’erano anche le Storie Storte, Giulia Ventisette e Iza&Sara, che hanno partecipato alle semifinali di venerdì e sabato.
Tra i “bonus” un tour di otto concerti reso possibile grazie ad un bando di Nuovo Imaie (progetto realizzato con i fondi dell’art.7 L. 93/92) che sarà assegnato nei prossimi giorni ad uno degli artisti arrivati all’ultima fase delle selezioni, dopo le necessarie verifiche dei requisiti.
Particolarmente di rilievo la giuria, che era composta da: Claudio Agostoni (Radio popolare), Giò Alajmo (spettakolo.it), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Marco Cavalieri (Romasuona), Massimiliano Colletti (Radio Città del capo), Nicola Dalla Pasqua (Amnesty International Veneto), Enrico de Angelis (storico della canzone), Katia Del Savio (Indianamusicmag), Enrico Deregibus (giornalista e operatore), Daniela Esposito (ufficio stampa Strategie di comunicazione), Michele Lionello (direttore artistico Voci per la Libertà), Gianluca Mura (Radio41), Riccardo Noury (Portavoce Amnesty International Italia), Simona Orlando (Il Messaggero), Elisa Orlandotti (Funny Vegan), Riccardo Pozzato (musicista), Silva Rotelli (fotografa), Carlo Valente (vincitore Voci per la Libertà 2018).
Due le installazioni presenti quest’anno a Voci per la libertà e visitabili al Centro Congressi a fianco al palco: “Inalienabile” di Silva Rotelli, progetto multimediale sul rapporto tra musica e diritti umani, che ha visto coinvolti anche grandi artisti della musica italiana, da Fiorella Mannoia a Francesco Guccini, e “Chokora” percorso fotografico e narrativo di Valentina Tamborra e Mario De Santis che testimonia la condizione delle migliaia di bambini di strada in Kenia.
Durante tutte le serate del festival, nei giardini del Centro Congressi, ci sono stati laboratori didattici per bambini sui diritti umani a cura di Cooperativa Porto Alegre, Cooperativa Peter Pan, Pop Out e Libreria Ricarello.
Il festival dallo scorso anno fa parte di una rassegna più ampia, “Arte per la libertà, il festival della creatività per i diritti umani” realizzata con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. L’iniziativa, iniziata già dal mese di aprile e che tocca le province di Rovigo, Padova e Ferrara, propone, oltre alla musica, arte contemporanea, cinema, fotografia, teatro, libri e danza. Un intenso viaggio nell’arte giovanile a favore dei diritti umani.
Proprio alla vigilia dell’evento è arrivata la notizia che il disco con i brani della 20a edizione del festival ha vinto la Targa Tenco nella categoria “Album collettivo a progetto”: una importante affermazione che è stata di buon auspicio per la 21a edizione.
 

Sanremo 2016: la finale

DIARIO DA SANREMO

La lunga diretta della serata conclusiva del 66° Festival

Ed eccoci infine alla finalissima, dopo una settimana vissuta intensamente, tra corse da un albergo all'altro, Palafiori ed Ariston. Un Festival indimenticabile, che abbiamo trascorso interamente nella Città dei Fiori.
Si parte con il ripescaggio della canzone tra le cinque finite in zona rossa e siamo d'accordissimo sulla scelta di Irene Fornaciari, che ha una bella canzone che non è stata compresa come merita. Pertanto, fuori Bluvertigo, Neffa, Zero Assoluto e Dear Jack.
Poi, dopo il balletto iniziale di Roberto Bolle e la doverosa esibizione del vincitore delle Nuove Proposte Francesco Gabbani, parte la gara a 16. E, visto che siamo alla finale, sbilanciamoci pure, rivelando i nostri gusti.
Canzone più bella? Quella di Patty Pravo, "Cieli immensi", un piccolo capolavoro.
Canzone più radiofonica? Alessio Bernabei, con "Noi siamo infinito".
Canzone preferita e per la quale tifiamo? Francesca Michielin con "Nessun grado di separazione".
Canzone più emozionante? Gli Stadio con "Un giorno mi dirai".
Canzone più sorprendente? "Il primo amore non si scorda mai" di Enrico Ruggeri.
Canzone che più ci ha deluso? Caccamo e Iurato con "Via da qui".
Come prevedibile, Virginia Raffaele rientra in se stessa per quest'ultima finale. Il che è cosa buona.
A furor di popolo, Cristina D'Avena sale sul palco dell'Ariston ed è una festa: "Il valzer del moscerino", "Kiss me Licia", "Occhi di gatto", "La canzone dei Puffi" e poi "La pioggia". Tutti impazziscono in sala stampa: tornare bambini, è vero, fa bene.
Le esibizioni si susseguono velocemente e non si può non nominare gli irresistibili gli Elio e le Storie Tese in veste Kiss.
Conti si porta i suoi amici Panariello e Pieraccioni: uno spot per lo spettacolo che terranno assieme all'Arena di Verona. Momento evitabile, francamente.
La vera grande emozione è naturalmente Renato Zero che, oltre ad un medley dei suoi successi, presenta il singolo indeito "Gli anni miei raccontami", dal nuovo album "Alt" in arrivo ad aprile.
 
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Altri ospiti sono Beppe Fiorello per l'ennesima fiction e Willy William, suonatissimo con il brano "Ego".
La classifica della posizione 4 alla 16:
 
04 - Enrico Ruggeri
05 - Lorenzo Fragola
06 - Patty Pravo
07 - Clementino
08 - Noemi
09 - Rocco Hunt
10 - Arisa
11 - Annalisa
12 - Elio e le Storie Tese
13 - Valerio Scanu
14 - Alessio Bernabei
15 - Dolcenera
16 - Irene Fornaciari
 
(Gianluca Mura)
 

X Factor: i Coldplay alla finale

Da oggi gli inediti in radio. Ospiti alla finale anche gli Skunk Anansie

La finale di X Factor è ormai dietro l'angolo ed oggi è una giornata importante per le uscite direttamente collegate al talent show di Sky: oltre al lancio radiofonico di tutti gli inediti presentati giovedì sera, è entrato in rotazione il duetto tra Fedez & Mika, "Beautiful disaster". Inoltre, è stato annunciato che per l'ultima puntata saranno ospiti i Coldplay, da oggi nei negozi e negli store digitali con "A head full of dreams", il loro ultimo album, che possiamo gustarci poco a poco.
Non solo Coldplay. Tra gli ospiti speciali della finale di X Factor, giovedì 10 dicembre, ci saranno anche gli Skunk Anansie. Skin porterà sul palco il resto della band e proporrà per la prima volta dal vivo il nuovo singolo 'Love someone else', primo estratto da 'Anarchytecture', il nuovo disco della rock band in uscita il 15 gennaio 2016 su etichetta Carosello Records.
Gli inediti che arrivano da X Factor e che da oggi trasmettiamo anche noi sono quelli degli Urban Strangers ("Runaway"), di Erica ("I found you"), di Giosada ("Il rimpianto di te") e di Davide Shorty ("My soul trigger"). Inoltre, anche se non finalisti, i Moseek ("Elliott").
 
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VxL 2015: la vittoria di Adolfo Durante

Grande successo della serata finale. Ospite Mannarino, Premio Amnesty 2015

Con la sua seconda esibizione, interpretando i brani "Il funambolo" e "Libertà", quest'ultima canzone in gara per il premio, ha incantato il pubblico della finale di "Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty". Così, con discrezione e semplicità, Adolfo Durante ha vinto il Premio Amnesty Emergenti 2015, mettendo d'accordo pubblico e giuria.
Il Premio della Critica è invece andato a WDD & Michela Grena, che hanno convinto con la loro "New Slavery". Premio della Giuria Popolare, invece, al gruppo dei Golaseca, che hanno portato in finale il rock ed una intensa ballad.
Belle esibizioni anche per gli altri finalisti, ossia Riky Anelli e la band Malarazza 100% Terrone. E' stata una bella serata di musica, culminata con la presenza sul palco del Premio Amnesty 2015 Mannarino, appluditissimo.
Si chiude il sipario in maniera positiva anche per quest'edizione. Di seguito le ultime interviste, realizzate durante la serata, e l'audio completo della conferenza stampa con Mannarino.

"The Voice of Italy" 2015 è Fabio Curto

Seconda Roberta Carrese, poi i giovanissimi Carola Campagna e Thomas Cheval

Era dato, tutto sommato, per favorito. E alla fine diventa il vincitore della terza edizione di "The Voice of Italy", il popolare talent show di Raidue. Poco per volta, Fabio Curto ha convinto il pubblico grazie ad una serie di esibizioni emozionanti. E alla fine l'ha spuntata, per la gioia dei Team Fach, quello composto da Roby e Francesco Facchinetti. Supera i tre avversari, Roberta Carrese (Team Pelù), Carola Campagna (Team J-Ax) e Thomas Cheval (Team Noemi).
Il barbuto Fabio Curto è un artista di strada, polistrumentista (suona la chitarra – da 10 anni, la batteria – da 2 anni, l’armonica – da 10 anni, il pianoforte – da 6 anni, il violino – da 4 anni, il basso – da 3 anni). All’età di 5 anni inizia a suonare il pianoforte e a 12 inizia ad interessarsi anche al canto ascoltando i Deep Purple. Dopo poco entra a far parte di un gruppo rock alternativo italiano per cui inizia a comporre le canzoni. Il brano inedito che ha lanciato recentemente è "L'ultimo esame".