Sanremo 2014 - Prima serata

Serata noiosa e soffocata da troppi inutili siparietti. La musica risulta marginale

Inizio mozzafiato per la 64ma edizione del Festival. L'effetto déjà-vu di baudiana memoria con i due operai campani arrampicati sulla struttura, che minacciano di gettarsi nel vuoto se non viene letto il loro messaggio, regala subito un brivido. Fazio se la cava appena e, a conti fatti, almeno il sermone iniziale ce lo siamo (quasi) risparmiati. Capiremo presto se è stata una cosa montata ad arte, perché uno si chiede come diavolo quei due siano riusciti a salire lì sopra in barba alla security dell'Ariston. Melodramma anti-Grillo?
Poi arriva Ligabue che omaggia De André con "Crêuza de mä", assieme a Mauro Pagani: esibizione non riuscitissima, ma in onore a Faber si perdona tutto.
Per il resto, la serata risulta, all'avvio, pesantissima. La coppia collaudata Fazio-Littizzetto stenta a decollare e sembra di stare a "Che tempo che fa". Però le prime serate, si sa, sono difficili. Solo che i tempi sono calcolati male: troppo lunghi gli interventi di Laetitia Casta e, successivamente, di Raffaella Carrà (che comunque, alla sua età, è ancora in grado di dare lezione a decine di sedicenti star). Di conseguenza, le canzoni sfilano quasi nei ritagli di tempo, soffocati anche da troppa pubblicità. Un tempo così lungo stufava con Celentano e Benigni. Figuriamoci con Fazio e Casta.
Discutibile, oramai, anche la scelta di portare due brani per ogni artista: meglio tornare al vecchio sistema di un pezzo solo, della serie "o la va o la spacca". Durissima serata, sommersa da siparietti difficilmente digeribili. Compresi i "presenter", che arrivano come padrini dei cantanti in gara e rubano ulteriore tempo.
 

Veniamo ai voti:

Arisa: noiosetta la prima (5), discreta la seconda (6.5)
Frankie Hi-Nrg MC: entrambe discrete, ma la seconda ("Pedala") è la migliore (6.5)
Antonella Ruggiero conferma la sua voce incantevole. Entrambe le canzoni sono buone. Preferiamo la seconda (7.5), che ci ha dato la prima emozione
Raphael Gualazzi: il primo che spacca veramente. Due pezzi formidabili, perfetti. Noi votiamo per il primo, che in effetti viene scelto. (8)
Cristiano De André azzecca il brano in genovese ed anche il secondo non è male. Meglio il primo per l'originalità. (7.5)
Perturbazione: "chi?", diranno i più. Fanno la loro figura e l'Ariston è un buon palco per farsi conoscere. Voto: 6 ad entrambi i brani.
Giusy Ferreri: chiaramente penalizzata dall'esibizione a tarda ora e da problemi vocali, presenta due canzoni discrete, da riascoltare meglio (6).
Tardi, abbiamo almeno la consolazione di deliziarci con Yusuf Cat Stevens.
Gli ascolti, usciti da poco, testimoniano la fuga di circa un milione di telespettatori:  12 milioni e mezzo la prima parte, 5 e mezzo la seconda. Buoni, ma non è boom: un motivo di sarà: siamo tra le peggiori prime serate degli ultimi anni. Inconsistente. Dateci le canzoni!
Cerco di non pensare che saranno 5 serate. E nemmeno che potrei vedere Breaking Bad, adesso.
(Gianluca Mura) - (foto: Ansa)
 
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