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La casta senza pudore

Facciamo presto a parlare di crisi. Di sacrifici, di tagli, di difficoltà. Di spending review. Poi leggi una notizia che non è quasi trapelata, in queste ore. Si chiama "legge mancia". E' un emendamento (bipartisan) della citata spending review e riguarda il fondo spesa dei parlamentari. Che viene ridotto di 30 milioni subito (da 100 a 70). Che bravi, diremmo. Poi scopriamo, però, che nel 2013 sarà aumentato di 40 milioni (da 50 a 90). Facciamo due conti: se non avessero "tagliato", il fondo sarebbe stato di 100 + 50 = 150 milioni in due anni. Ora invece, siccome "tagliano", il fondo sarà di 70 + 90 = 160 milioni. Esito: 10 milioni in più.

Rock the Casta!

Abbiamo preso a prestito le atmosfere evocate dal sempreverde successo dei Clash del 1982 per tentare anche noi di scuotere il mondo dei privilegi inossidabili della cosiddetta Casta italiana. Si tranquillizzi Rosy Bindi: questo non sarà un approfondimento sulle sue presunte negazioni dalle pratiche sessuali. Lei, assieme ai suoi 951 colleghi Parlamentari (Camera e Senato) ed ai 160 mila amministratori di Regioni ed Enti Locali, ci interessa "solo" nel ruolo di dipendente pubblico della azienda italiana che vanta il maggior numero di dipendenti . 

Cari parlamentari

Loro la chiameranno pure demagogia ma, considerando lo stato poco allegro dell'economia italiana, questa demagogia è bene farla. E' giusto ricordare che:

1) un parlamentare guadagna in un anno uno stipendio pari a 155.532 euro, contro una media di 27.827 euro di un cittadino italiano;
2) un parlamentare gode di una serie di benefit che per un cittadino qualunque sono inimmaginabili, quali autostrade, treni, navi e aerei gratis;
3) un parlamentare lavora in media 752 ore all'anno contro le 2.080 ore di un lavoratore qualsiasi;

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