Considerazioni alla fine del Festival

Qui tutte le interviste che abbiamo realizzato

IL COMMENTO
Il Festival di Sanremo 2017 è quindi archiviato con la bella vittoria di Francesco Gabbani. E' stato il terzo Festival consecutivo che Radio41.it ha seguito e, ancora una volta, oltre ad essere in sala stampa dell'Ariston per le prime tre serate e del Palafiori per le ultime due, abbiamo partecipato ad una serie di conferenze stampa degli artisti in gara, oltre a realizzare delle interviste singole con alcuni di questi.
Essere a Sanremo significa trovarsi in un gigantesco circo, a tratti incomprensibile. Una girandola frenetica di eventi, appuntamenti, musica, gossip, comunicati stampa da leggere, registrazioni di effettuare e controllare, articoli da scrivere, corse contro il tempo, telefonate ai discografici, incontri fortuiti, incontri mancati, appuntamenti presi per le interviste, appuntamenti annullati, appuntamenti improvvisati, ore piccolissime. 
E poi tanta, tanta strada da fare a piedi per spostarsi da un albergo all'altro per intercettare i cantanti, gli ospiti stranieri, gli ospiti italiani. Gli alberghi fondamentali a Sanremo sono tre, principalmente: "il Londra", "il Royal", "il Miramare", come noi inviati li chiamiamo amabilmente. Lì si fa la caccia all'artista. Oppure ci vai perché ti hanno fissato un'intervista.
I discografici o gli uffici stampa, costretti a loro volta a ritmi massacranti, ti concedono gli artisti a gocce e spesso nemmeno una goccia. Ovvio che se sei una grande testata o la Rai, la cosa diventa molto più semplice. Se non appartieni ai grandi, devi lottare per ottenere qualcosa.
Questo qualcosa, al di là di un selfie o due parole, può essere una breve intervista o, nel migliore dei casi, un'intervista più lunga. Ti puoi accontentare, spesso, del saluto del cantante alla tua radio, così puoi utilizzare più volte questo messaggio. Che poi, a conti fatti, piuttosto che un'intervista, che ha vita breve, il saluto lo puoi riutilizzare sempre.
A Sanremo si dorme pochissimo. Alcuni, che partecipano alla movida sanremese (tipicamente in Piazza Bresca) dopo la serata del Festival, nemmeno dormono.
A Sanremo, se fai l'inviato, poi, mangi poco e male. Non hai tempo o arrivi a dimenticartene. Per poi mangiare di fretta un toast appena puoi.
A Sanremo incontri artisti dimenticati, artisti emergenti, semisconosciuti, sosia di qualcuno, aspiranti talenti, talenti mancati, autentici fenomeni da baraccone.
A Sanremo, ogni tanto, ti incanti a guardare il lungomare, le luci del Casinò, il mare, le palme e alcuni scorci e ti rendi conto di quant'è bella e di quanto deve essere incantevole una volta svuotata da questa follia collettiva annuale.
Poi, quando tutto finisce e torni a casa, ti restano i bei ricordi, il fatto che ti sei divertito, il fatto che sei stato dentro un evento unico, un rito che, sempre e comunque, si rinnova ogni anno. E sei felice di esserci stato. Provi, incredibilmente, anche una fitta di malinconia.
(gm)
 
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