d.o.c.

Zucchero presenta "D.O.C. Deluxe Edition"

Zucchero conferenza stampa

Conferenza stampa (a distanza) di presentazione del nuovo album "D.O.C Deluxe Edition"

«Quando abbiamo girato il video di September, Sting l’ha voluto fare alle 6.30 di mattina. Io mi alzo ogni giorno alle 13. Lui, mi ha spiegato che è abituato a svegliarsi molto presto la mattina perché da piccolo, prima di andare a scuola, doveva aiutare il padre a portare il latte e si alzava già alle 5.30 . Fatto sta che, quando abbiamo girato il video, io ero completamente rimbecillito, e penso si veda. Mentre lui, per tonificarsi, prima di girare aveva persino nuotato per 30 minuti, nella piscina all’aperto, e pieno ottobre. Per me è una cosa inconcepibile, non la farò mai nella vita».
Con questo aneddoto sulla realizzazione del video del suo singolo "September", Zucchero ci offre un momento divertente durante la conferenza stampa dello scorso 14 dicembre - rigorosamente a distanza via Zoom - per la presentazione dell'ultimo album "D.O.C. Deluxe Edition". Un lavoro da intendersi come integrazione del disco uscito l'anno scorso:  «Con sei inediti, potevo fare un nuovo disco. Ma a me piace fare dischi sempre diversi. E quindi questo è un prolungamento di D.O.C., il prossimo sarà completamente differente, figlio di un'altra ricerca e di un altro viaggio».
Non manca di parlare delle collaborazioni dell'ultimo periodo:  “Dire grazie a questa pandemia è oltraggioso. Ma è grazie a questa situazione che sono stato in contatto con artisti amici, come Sting, e sono nati progetti e collaborazioni. Ad aprile ho cantato davanti al Colosseo a Roma “Canta la vita” da "Let Your Love Be Know" di Bono, o in piazza San Marco deserta a Venezia a maggio “Amore adesso!”, adattamento in italiano di “No Time For Love Like Now” di Michael Stipe. Mi ha chiamato Lady Gaga per il mega-concerto in streaming a favore dell'Oms. Questo momento ha favorito scambi e il rinnovo di vecchie conoscenze".
Dei sei inediti, Zucchero è molto legato a Don’t Cry Angelina: «Tra tutte le canzoni del disco, è probabilmente quello che ancora mi emoziona di più cantare e ascoltare». Un altro brano speciale è Wichita Lineman, perché un ricordo privato «mi ha sempre fatto amare quella canzone». E poi, all'interno dell'album c’è Non illudermi così, cover di Don’t Make Promises di Tim Hardin, che Zucchero ha attualizzato nel testo. Quando parla di cover, il bluesman dice «Ha senso se non è popolare. Per esempio non toccherò mai Imagine di John Lennon. Il senso è di fare cover quando questa non è conosciuta in tutta il mondo e farla tua, presentarla nuovamente al mondo ma alla tua maniera. La copie dell’originale non mi interessano».
Sono 150 i concerti di Zucchero saltati in tutto il mondo, di cui 14 all’Arena di Verona, con altrettanti recuperi in programma tra aprile e maggio 2021. «Probabilmente sapremo qualcosa di più a metà gennaio. Se potremo fare i concerti all’Arena e in che modo. Difficilmente riusciremo ad avere l’Arena con la capienza massima, ma a me va bene qualsiasi cosa, perché io suonerò lo stesso».
Sulla difficoltà delle musica in questo periodo Covid: «Vedo poco interesse, ma non solo per quanto riguarda la musica. Anche nei confronti del cinema, del teatro, della cultura in generale. Il problema è che non se ne sente parlare dalle istituzioni, soprattutto, eppure le manifestazioni ci sono state. Non c’è considerazione e questo non va bene».
Questa la tracklist di “D.O.C. Deluxe Edition”:
CD1: “Spirito nel buio”, “Soul mama”, “Cose che già sai” (feat. Frida Sundemo), “Testa o croce”, “Freedom”, “Vittime del cool”, “Sarebbe questo il mondo”, “La canzone che se ne va”, “Badaboom (Bel Paese)”, “Tempo al tempo”, “Nella Tempesta”, “My Freedom” (Bonus Track), “Some day” (Bonus Track) e “Don’t let it be gone” (Bonus Track). 
CD2 (inediti “D.O.C. Deluxe”): “Succede”, “Facile”, “Non illudermi così”, “Wichita Lineman”, “Don’t Cry Angelina” e “September” (Sting &Zucchero).
(grazie a Parole & Dintorni)
 

Zucchero: cerco di rinnovarmi restando me stesso

Arriva il nuovo album "D.O.C", presentato alla stampa a Milano

(Milano, 7 novembre 2019) -  Nella singolare cornice di "Spirit de Milan", un luogo originale dove ascoltare musica, mangiare e bere situato fuori dal centro del capoluogo lombardo, si è tenuta oggi la conferenza stampa di Zucchero "Sugar" Fornaciari per presentare "D.O.C.", il suo quattordicesimo album di inediti.
I giornalisti presenti hanno potuto ascoltare in anteprima le 14 canzoni contenute nel disco (11 brani + 3 versioni in inglese) e, successivamente, intrattenersi con l'artista che, come sempre, ha risposto in maniera schietta alle domande che gli sono state rivolte.
Inizia sfiorando un tema che potrebbe rivelarsi spinoso:"Questi tempi sono sospesi e sospettosi. Non c'è trasparenza, c'è molta apparenza e poca sostanza. Sono un po' preoccupato di questi tempi. E' una pentola in ebollizione, che spero non scoppi mai. Bisogna stare attenti. Fortunatamente abbiamo dei politici non carismatici". Poi, condotto anche dal responsabile della comunicazione, riesce a glissare.
Di "D.O.C", Zucchero dice: ""Musicalmente, quando ho cominciato a scrivere, ho pensato a come non fare un album con suoni diversi dal precedente. C'è stata una grande ricerca di sonorità. Ho messo in piedi una squadra di persone giovani e veloci e con loro sono arrivato ad un'elettronica calda, cercando di rinnovarmi restando me stesso, che è la cosa più difficile".  E ancora: "Sono molto geloso di questo album perché ho toccato delle cose molto intime. Ero quasi geloso che uscisse, come se fosse un segreto che volevo tenere per me...".
Sul titolo dell'album: "D.O.C è venuto l'ultimo giorno, prima di andare in stampa. Giravo per la mia fattoria e parlavo con i contadini di fare dei prodotti di origine controllata. D.O.C è venuto così. Poi ho visto che significa anche disturbo ossessivo compulsivo, ma va bene lo stesso perché mi rappresenta".
Parlando di Dio, Zucchero si dichiara ateo incallito, ma con beneficio d'inventario: "Spero sempre in una luce in fondo al tunnel. Chiamala pure fede. Non è la prima volta che parlo anche di fede. La canzone Così Celeste, che molti pensano stia parlando della mia donna, invece sto parlando della fede". E poi racconta anche di suo padre, altrettanto ateo, che sul finire della sua vita invitò a pranzo il prete e si fece il segno della croce.
Il brano "Badamoon" parla dell'Italia, definendola un disastro. "Noi lo chiamiamo giustamente Bel Paese, perché è un Bel Paese. O forse lo è stato. Lo hanno fatto quelli prima di noi: la cultura, l'arte, le radici, gli usi e i costumi. Ultimamente di Bel paese c'è rimasto quello che hanno fatto altri", dichiara caustico.
Sull'intolleranza: "Mi fa soffrire vedere ancora questi insulti a un calciatore di colore. Non ho mai avuto questi atteggiamenti discriminatori: ho sempre avuto musicisti di colore nella mia band, anche adesso. Questa roba per me è impensabile e ingiustificabile.Per me è assurdo avere queste reminescenze naziste e fasciste. E' una storia che dovrebbe essere sepolta e bruciata, invece ritorna ancora".
Quando gli viene chiesto cosa significhi per lui convogliare messaggi, afferma che questi, purtroppo, servono a poco: "Guarda Bono, guarda Geldof, guarda il Live 8. Alla fine non è cambiato niente". Per lui: "Quando sono sul palco il mio mestiere è trasmettere delle emozioni e delle vibrazioni. Non mi metto a parlare di politica. L'ho fatto in passato qualche volta, ma ho la sensazione che certi messaggi non vengano recepiti in concerti". E racconta anche di quando lo cacciarono dalla Rai per aver invitato ad usare il preservativo.
Zucchero rivendica ancora le sue radici: "Sono malato delle mie radici, le ho messe anche nella mia copertina (c'è il campo di sorgo, un mais povero). Più vado avanti e più sono profonde. Mi piace ogni tanto usare delle parole in dialetto.Quando sono in giro per il mondo penso alla mia infanzia e sono felice. Anche il povero Pavarotti, che era grande universalmente, parlava con me in dialetto".
Sull'ambiente e il clima: "Meno male che c'è Greta, almeno si muove qualcosa. Da lungo tempi i ragazzi non andavano più in piazza. Non so chi c'è dietro e non voglio saperlo per adesso, ma perlomeno con Greta si smuove qualcosa".
Su Frida Sundemo, che canta con lui in "Cose che già sai": "Mi ha chiamato Corrado Rustici. Sono rimasto colpito dal modo di scrivere melodico, fresco e nuovo. Melodie mai scontate. In più, una voce da usignolo: nel pezzo è parte della mia voce. Non ho voluto fare controcanti: la cantiamo all'unisono dall'inizio alla fine perché è parte della mia voce. Per quel tipo di canzone, è emozionante quella fusione delle voci".
Semplice, diretto, privo di fronzoli: questo è Zucchero e forse lo amiamo proprio per questo. Il disco è molto intrigante, ha dei suoni nuovi, colpisce al primo ascolto.
zucchero conferenza stampa
L’album "D.O.C" esce l'8 novembre 2019 in 3 versioni: CD, Doppio Vinile e in una versione Doppio Vinile speciale color arancio (edizione limitata in esclusiva per Amazon).
Prodotto da Don Was e Zucchero con Max Marcolini, “D.O.C.” è stato “concepito” dall’artista a Pontremoli nella sua Lunisiana Soul e registrato tra Los Angeles e San Francisco. Autore di quasi tutti i brani, Zucchero per la scrittura di alcune tracce dell’album ha collaborato con Francesco De Greg (in “Tempo al Tempo”), Davide Van De Sfroos (in “Testa o Croce”), Pasquale Panella  e Daniel Vuletic (in “La canzone che se ne va”), Rory Graham (noto come Rag’n’Bone Man), Steve Robson e Martin Brammer (in “Freedom”), F. Anthony White (noto come Eg White) e Mo Jamil Adeniran (in “Vittime del Cool”) e l’artista scandinava Frida Sundemo (in “Cose che già sai”)
Questa la tracklist di “D.O.C.”: “Spirito nel buio”, “Soul Mama”, “Cose che già sai” feat. Frida Sundemo, “Testa o croce”, “Freedom”, “Vittime del Cool”, “Sarebbe questo il mondo”, “La canzone che se ne va, “Badaboom (Bel Paese)”, “Tempo al tempo”, “Nella tempesta”, “My Freedom” (bonus track), “Someday” (bonus track) e “Don’t let it be gone” feat. Frida Sundemo (bonus track).
Da aprile 2020 “D.O.C.” verrà presentato live in tutto il mondo partendo dall’Australia per arrivare nel nostro Paese il prossimo settembre all’Arena di Verona, luogo definito da Zucchero come «uno dei più bei posti al mondo per fare musica», per le uniche date italiane del tour mondiale.
Si aggiungono, inoltre, 2 nuove date nella splendida cornice dell’anfiteatro veronese, il 24 settembre e l’1 ottobre (biglietti disponibili in prevendita dalle ore 16.00 di oggi sul sito di TicketOne e dalle ore 11.00 di giovedì 14 novembre nei punti vendita abituali).
(dal nostro inviato g.m.)
 
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