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Fabrizio De André: dopo 25 anni, "Way Point. Da dove venite... dove andate?"

Way Point. Da dove venite... dove andate?

Venerdì 16 febbraio escono i primi 4 dischi del progetto

Fondazione Fabrizio De André Onlus e Sony Music Italia ricordano Fabrizio De André con il progetto “WAY POINT. DA DOVE VENITE... DOVE ANDATE?”, per ripercorrere 25 anni con l’amato cantautore (scomparso l’11 gennaio 1999) attraverso le sue PAROLE, il suo PENSIERO, la sua VISIONE e i suoi “VIAGGI” presenti e attuali ancora oggi.
WAY POINT. DA DOVE VENITE... DOVE ANDATE?” si sviluppa lungo tutto il 2024 con varie iniziative, tra le quali la navigazione completa nella discografia di Fabrizio De André che prevede la riedizione durante l’anno di tutti i suoi dischi in studio in ordine cronologico. Gli album saranno ristampati in versione LP nero 180 gr e CD, arricchiti da speciali booklet con i testi delle canzoni, annotazioni autografe di Fabrizio De André, pensieri, riflessioni, commenti, estratti di interviste inerenti alle canzoni e agli album e alcuni scritti inediti conservati al Centro studi De André dell’Università degli Studi di Siena.
Da venerdì 16 febbraio sarà disponibile la ristampa dei primi 4 dischi di Fabrizio De André: “Volume 1”, “Tutti morimmo a stento”, “Volume 3” e “La buona novella”.
"Volume 1", uscito nel 1967, è il primo album in studio di Fabrizio De André. Contiene canzoni come "Via del Campo" e "Bocca di rosa", accompagnate nel nuovo booklet da testi autografi e commenti di Faber inerenti le canzoni. "Tutti morimmo a stento" del 1968 rappresenta il primo concept album dell’artista, le cui riflessioni presenti nel booklet ci riportano alla genesi dell’opera accompagnandoci canzone per canzone. “Volume 3", pubblicato per la prima volta nel 1968, contiene anche nuove versioni di canzoni già pubblicate precedentemente dall’etichetta discografica Karim, tra cui "La canzone di Marinella".  Tra le pagine che compongono il nuovo libretto si trovano alcuni appunti autografi di lavorazione, relativi alla nascita de “La ballata dell’eroe” e alcuni commenti ai brani tratti anche dagli appunti autografi, come nel caso de “La guerra di Piero”. Infine "La buona novella" del 1970, ispirata ai vangeli apocrifi, presenta commenti e autografi, tra i quali anche appunti inediti, con cui ripercorrere la nascita del disco e i contenuti sviluppati da De André nell’opera.
 
Queste tutte le ristampe previste:
  • Volume 1
  • Tutti morimmo a stento  
  • Volume 3  
  • La buona novella  
  • Non al denaro non all’amore né al cielo
  • Storia di un impiegato
  • Canzoni
  • Volume 8
  • Rimini
  • Fabrizio De André / L’Indiano
  • Crêuza de mä
  • Nuvole
  • Anime Salve
  • Singoli
Il progetto celebra e consegna alle nuove generazioni l'eredità artistica e culturale di uno degli artisti italiani più seguiti e influenti, sottolineando come la genialità e la profondità delle sue parole e la sua visione unica continuino a ispirare.
(comunicato Parole & Dintorni)
 

Vent'anni senza Fabrizio De André

IL RICORDO

L'11 gennaio 1999 si spegneva a Milano il grande cantautore genovese

Ricordo benissimo quella mattina dell'11 gennaio del 1999, quando mi raggiunse brutalmente la notizia della morte di Fabrizio De André.
Fu terribile per la consapevolezza istantanea che non ci sarebbero state più suo nuove canzoni e che, improvvisamente, tutto quello che di lui restava era quanto avevamo già, ovvero i suoi meravigliosi album. Che non è poco. Ma quanti di noi, che abbiamo amato la sua arte, avrebbero voglia di scoprire quello che avrebbe regalato ancora alla musica italiana se un "destino ridicolo" (tanto per citarlo) non ce lo avesse strappato troppo presto?
Ho avuto il privilegio di incontrarlo un paio di volte, la seconda in particolare per una foto mancata (ma questa è un'altra storia) e ne conservo un ricordo prezioso. In sua presenza si respirava un'aria particolare (e non solo per la nuvola di fumo che puntualmente l'avvolgeva). Sentivi che ti trovavi di fronte a un grande artista e, soprattutto, ad un maestro del pensiero libero. Insomma, De André ci manca. Forse in questi vent'anni è stato fin troppo mitizzato (e lui per primo ne proverebbe fastidio), ma come prescindere dalle sue canzoni, nel nostro percorso di vita?
(gm)
 

In libreria "Fabrizio De André. Sguardi randagi"

Le fotografie di Guido Harari. Prefazione di Cristiano De André e postfazione di Dori Ghezzi

Per quasi vent’anni, Guido Harari è stato uno  dei  fotografi personali di Fabrizio De André, realizzando molte delle sue più conosciute  immagini ufficiali. In  questo  volume il suo archivio si schiude per la prima volta  integralmente, con oltre 300 fotografie che includono  non solo quelle più amate dai fan, ma anche alcune gemme inedite. Sono sguardi randagi, spesso rubati, malgrado l’ufficialità, vincendo la pigrizia o la ritrosia dell’artista. Le fotografie sono accompagnate  dal  racconto di ricordi, aneddoti e dalla “viva voce” di De André estratta dalle interviste realizzate dallo stesso Harari in occasione di due snodi cruciali del percorso dell’artista: la leggendaria tournée con la PFM e l’album Le nuvole. De André racconta la sua dipendenza  dall’alcol, la competizione giovanile col padre e col fratello Mauro, il rapporto con la moglie Dori Ghezzi e  con i figli Cristiano e Luvi, l’incontro con Fernanda  Pivano e Edgar Lee Masters, l’infanzia ricomprata grazie alla nuova attività di agricoltore in Sardegna, la rivoluzione linguistica e musicale di Creuza de ma, il ritorno al “canto civile” degli ultimi dischi.
 
Guido Harari (Il Cairo, 1952)  è  fotografo  e  giornalista musicale. Ha firmato copertine  di  dischi  per  artisti  internazionali  e  italiani.  Dopo  la scomparsa  di  De  André,  gli  ha dedicato tre biografie per immagini – E poi, il futuro (Mondadori, 2001), Una goccia di splendore (Rizzoli, 2007) e Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock (con Franz Di Cioccio, Chiarelettere, 2008). Ha curato, insieme a  Studio Azzurro, la grande mostra  multimediale  dedicata  all’artista da Palazzo Ducale, a Genova, nel 2008-2009.
(comunicato Parole & Dintorni)
 

De André, esce "Anime salve - Legacy Edition"

Il cofanetto conterrà una doppia versione: originale e live

L’1 settembre esce “Anime salve - Legacy Edition” (Rca Records Label – Nuvole Production). Il cofanetto, già disponibile in pre-order in cd e vinile, conterrà una doppia versione, originale e live (tratta da “Anime salve. Il concerto 1997”), dell'ultimo disco di studio di Fabrizio De André.
Di seguito le tracklist:                        
Anime salve
“Prinçesa”; “Khorakhané” (A forza di essere vento); “Anime salve”; “Dolcenera”; “Le acciughe fanno il pallone”; “Disamistade”; “'Â Cúmba”; “Ho visto Nina volare”; “Smisurata preghiera”.
Anime salve Live
“Prinçesa”; “Khorakhané” (A forza di essere vento); “Anime salve”; Presentazione “Dolcenera”; “Dolcenera”; “Le acciughe fanno il pallone”; Presentazione “Disamistade”; “Disamistade”; “'Â Cúmba”; “Ho visto Nina volare”; Presentazione “Smisurata preghiera”; “Smisurata preghiera”.

Intanto, è online il canale Vevo tutto dedicato a Fabrizio De André, dove verranno caricati tutti i video del celebre artista. Il canale è visibile a questo link.
Sul canale attualmente sono presenti 25 video tratti da “Fabrizio De André in concerto”, live registrato al Teatro Brancaccio di Roma il 13 e 14 febbraio 1998; tra questi “Bocca di rosa”, “Crêuza de mä”, “Ho visto Nina volare” e “Via del campo”.
L’obiettivo è di raccogliere sul canale Vevo l’intera produzione di De André, creando uno spazio online interamente dedicato a uno dei più grandi artisti italiani.
(comunicato Parole & Dintorni a cura di V. Aiuto - foto Reinhold Kohl-Fondazione Fabrizio De André Onlus)
 

Esce "Fabrizio De André. In studio"

COMUNICATO STAMPA

Tutti gli album dal 1967 al 1996, più il disco "I singoli"

Da venerdì 13 novembre è disponibile in tutti i negozi tradizionali “Fabrizio De André. In studio” (Sony Music), una raccolta di tutti e tredici gli album, incisi tra il 1967 e il 1996, che compongono la discografia di studio di Fabrizio De André, oltre al disco “I singoli”, dedicato ai brani mai inseriti nei dischi originali.
Dopo “Fabrizio De André. I concerti 1975/98” (Nuvole Production/Sony Music, 2012), questa nuova collection di 14 CD completa la discografia dell’artista. Volutamente ideata e progettata con la medesima veste grafica del cofanetto dedicato alle otto tournée di Fabrizio De André, anche la nuova pubblicazione si avvale di un libro a colori, concepito in chiave diversa dal precedente. Mentre “Fabrizio De André. I concerti 1975/98” riporta alle atmosfere live, evocate dalle fotografie scattate nei tour, con “Fabrizio De André. In studio” si entra invece in sala di registrazione per conoscere più da vicino gli atteggiamenti e il metodo di lavoro di De André durante la realizzazione dei dischi.
Il nuovo volume di 196 pagine a colori, curato da Fondazione Fabrizio De André Onlus, ripercorre e raccoglie dichiarazioni di Fabrizio, testimonianze di collaboratori, rassegna stampa, testi di canzoni e suggestive fotografie e presenta in copertina una foto di Luca Greguoli Venini.
Da Volume 1 ad Anime salve, il libro ricostruisce la genesi e la lavorazione degli album, dando a vita a un dialogo a più voci incentrato sull’attività di studio di Fabrizio De André. Un racconto per parole e immagini che accompagna l’ascolto dei dischi riproponendo riflessioni e scritti di Fabrizio De André oltre a testimonianze già edite, tratte da libri o interviste video, dei suoi collaboratori: Gian Piero Reverberi, Franz Di Cioccio, Nicola Piovani, Francesco De Gregori, Massimo Bubola, Mauro Pagani, Ivano Fossati e Piero Milesi.
A queste si aggiungono ricordi e aneddoti, raccolti per l’occasione, di altri amici e collaboratori di Fabrizio De André, come Lucio Salvini (suo discografico), Cesare G. Romana (che curò le note di copertina dei primi tre album), Giuseppe Bentivoglio (coautore di Non al denaro non all’amore né al cielo e Storia di un impiegato), Franco Mussida (che collaborò alla lavorazione di diversi dischi di De André), Luca Greguoli Venini (che realizzò il servizio fotografico di Volume 8), Oscar Prudente (che con Mark Harris curò gli arrangiamenti di Fabrizio De André (L’indiano), scritto con Massimo Bubola), Vincenzo Mollica (autore di diverse tra le poche interviste televisive rilasciate da Fabrizio De André), Maurizio Camagna e Paolo Iafelice, che curarono rispettivamente i missaggi de Le nuvole e Anime salve.
 
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