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Gemeliers: il fenomeno spagnolo arriva in Italia

Parte l'instore tour: giovedì 26 alla Nave De Vero a Marghera (VE)

Si chiamano Gemeliers e sono il duo di gemelli sedicenni che ha travolto la Spagna. Sono acclamatissimi dalle teenager e un vero e proprio fenomeno social: i loro video toccano i 30 milioni di visualizzazioni, i loro profili personali di Instagram, il social dove sono più seguiti in assoluto, hanno più di 450.000 seguaci ciascuno, mentre su Twitter hanno più di 180.000 follower e più di 50.000 fan sulla loro pagina ufficiale Facebook.
Da due settimane è in rotazione radiofonica il brano “Tan Mía”, primo singolo estratto dall’album “Mil y una noches”, riedizione del loro secondo disco, che uscirà per la prima volta in Italia il 20 novembre.
I Gemeliers partiranno con un instore tour che toccherà varie città d’Italia e vi segnaliamo in particolare la data della Nave De Vero.
26 nov  (ore 15.00) – VENEZIA – Centro Commerciale Nave De Vero (Via Pietro Arduino, 20)
27 nov (ore 15.00) – CASERTA – Centro Commerciale Campania (Località Aurno, Marcianise)
28 nov  (ore 15.30) – ROMA – Centro Commerciale Romanina (Via Enrico Ferri, 8)
1 dic  (ore 15.00)  – MILANO - Duomo
 

In Italia il primato degli smartphone

Indagine comScore, sei utenti su 10 ne hanno uno

(Ansa) - Gli italiani che possiedono uno smartphone, e che sono il 60% di chi ha un telefonino, lo usano di più e per più servizi rispetto agli europei. A dirlo è un'indagine di comScore che ha preso in esame anche Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. In base ai dati, nel Belpaese spopolano le chat, usate dal 75% degli uomini e dall'81% delle donne contro una media Ue del 60%, e i social network (61% uomini e 66% donne). Non stupisce quindi che la app più gettonata sia WhatsApp (59,6%).
Stando all'indagine, in Italia primeggiano gli smartphone con sistema operativo Android di Google, che dal maggio 2014 a quello scorso è passato dal 60 al 67% del mercato. Stabili Apple e Microsoft, rispettivamente con una quota del 17% e dell'11%.
(fonte: Ansa)

In Italia il lavoro “smart” è ancora un miraggio?

COMUNICATO STAMPA

Per numero di “telelavoratori” le cifre in Italia sono ancora basse

Secondo le analisi TeamViewer, il numero di dipendenti e collaboratori che preferiscono lavorare da casa è attualmente in aumento. Questo è possibile tra l'altro grazie allo sviluppo tecnologico nel settore IT e all'aumento della velocità e della qualità di internet. Grazie alla diffusione di dispositivi mobili, alcuni dipendenti tendono ad utilizzare le proprie tecnologie e i propri dispositivi sul posto di lavoro, una tendenza ampiamente riconosciuta definita 'bring your own device ". Portare il proprio dispositivo facilita la pratica del telelavoro. Senza essere fisicamente in i ufficio gli impiegati sono in grado di connettersi e condividere informazioni.
Dall’ultima ricerca Regus condotta su 44.000 uomini d'affari in piu' di 100 Paesi è infatti emerso che l’84 per cento dei lavoratori hanno utilizzato nell’ultimo mese almeno uno strumento che permette e contribuisce a lavorare da remoto. L'uso di questi applicazioni, di cui fa parte anche TeamViewer, che è, ad esempio, la terza applicazione più utilizzata in Canada, è aumentato incredibilmente.
L’Italia
Per numero di “telelavoratori” le cifre in Italia sono ancora basse mentre la Repubblica Ceca (14%) e soprattutto l’Olanda (32%) sono ai primi posti delle classifiche europee. Le motivazioni sono varie ma soprattutto le differenze culturali determinano la penetrazione del telelavoro nelle imprese. Da notare che a restare indietro è comunque l’Europa (8%) rispetto alle percentuali di telelavoro nei Paesi emergenti come l’India (50%), l’Indonesia (34%), il Messico, l’Argentina e il Sud Africa (30%). Se da un lato l’Olanda si è dotata di una legge che prevede che da luglio 2015 il datore di lavoro non può rifiutare la richiesta di telelavoro da parte del dipendente, in Italia, la situazione è ancora molto diversa. Secondo Federmanager e Agenda Digitale se si applicassero modelli di telelavoro ai 1,3 milioni di lavoratori italiani - rispetto agli attuali 3/400.000 – si potrebbero recuperare circa 4 miliardi l’anno, equivalente ad un quarto di punto del PIL.

Netflix in Italia da ottobre

Sbarca un'offerta televisiva da 62 milioni di abbonati. Preoccupazione per i broadcaster tradizionali

(Ansa) - La rivoluzione d'ottobre del mercato tv italiano ha il logo lineare di Netflix: il gigante del video in streaming da oltre 62 milioni di abbonati nel mondo conferma la data del suo sbarco nel nostro Paese, con una nota ufficiale, un tweet (in italiano) dal profilo Usa e un'intervista esclusiva del CEO, Need Hastings, al mensile Wired: "Per 50 anni abbiamo avuto la tv lineare - avverte -, ma ogni cosa ha il suo tempo e prima o poi viene sostituita: la tv del futuro sarà un grande iPad".
Al lancio l'offerta includerà alcune serie tv originali Netflix come Marvel's Daredevil, Sense8, Bloodline, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy Schmidt e Marco Polo, documentari come Virunga, Mission Blue, la docu-serie Chef's Table ma anche spettacoli comici. Disponibile anche un'ampia sezione di programmi di intrattenimento per bambini.  L'avvento di Netflix è destinato a cambiare gli equilibri del mercato televisivo italiano attuale, una minaccia che ha portato a un incontro tra Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi: uno dei temi sul tavolo sarebbe stato proprio un’alleanza tra Sky e Mediaset per contrastare l’arrivo di Netflix. Hastings non sembra affatto preoccupato «I consumatori italiani avranno presto un’offerta più ampia tra cui scegliere». L’internet television ha lanciato la sfida e ora tocca ai broadcaster tradizionali decidere come rispondere. 
(fonte: Ansa)

Spandau Ballet, tour in Italia a marzo 2015

COMUNICATO STAMPA

Il nuovo momento d'oro della band di Tony Hadley

Alla vigilia dell'uscita in Italia del film "Soulboys Of The Western World", già acclamatissimo da critica e pubblico nel Regno Unito e secondo campione di incassi del paese, gli Spandau Ballet annunciano il loro ritorno dal vivo in un tour internazionale che toccherà l'Italia con 5 date nel marzo 2015. Di nuovo in concerto insieme, per la prima volta dopo Reformation, gli Spandau Ballet torneranno a calcare le scene dei palasport di Milano, Torino, Padova, Firenze e Roma, rinnovando il sodalizio con David Zard, che già nel 1985, 1986, 1987 e 1990 era stato l'organizzatore delle trionfali tournée che avevano consacrato il successo planetario della band. 
Gl Spandau Ballet sono Tony Hadley, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman e John Keeble.
(Comunicazione Globale Promotion)
 

Sulla banda larga, l'Italia è (orrore!) 47ma al mondo

La lentezza della rete non giova alla competitività del sistema Paese

Sulle prestazioni delle connessioni a banda larga su rete fissa l'Italia mantiene il suo imbarazzante stato di lumaca. Stando all'ultimo bollettino trimestrale dell'Agcom, riporta dati Akamai, la nostra nazione si posiziona 47ma al mondo, con una velocità media di 5,2 mega.
Inoltre solo l'1,6% delle linee è in grado di supportare servizi video di elevata qualità. Guardando al confronto con gli altri Paesi europei, la velocità media delle connessioni italiane è meno di un quarto di quella della Corea e nettamente inferiore a Germania e Regno Unito.
La rete, in questa fase della civiltà che stiamo vivendo, è vitale. Non stupiamoci se arranchiamo, se non riusciamo ad essere competitivi. Siamo rimasti indietro in una maniera impressionante, complici interessi privati e, probabilmente, politici, che hanno visto nella banda larga un potenziale pericolo allo stato delle cose, almeno fino a qualche anno fa. Il divario è apparentemente incolmabile, se non a prezzo di un grande sforzo del sistema Paese per adeguarsi ai tempi. Forse non è troppo tardi, ma di certo il potenziamento della rete italiana varrebbe molto più che la battaglia, quasi anacronistica, sull'articolo 18.
(fonte: Ansa)
 

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