Concordia, la bella con la bestia

L'effetto provocato dalla strage causata dallo sciagurato comandante Schettino è già paragonabile all'undici settembre 2001: qualunque cosa stessimo facendo la mattina del giorno dopo quel tragico Venerdì 13 Gennaio, la nostra memoria rimarrà sospesa per sempre a quelle immagini che provenivano dall' isola del Giglio. Un'enorme nave da crociera naufragata in un angolo di paradiso.Fotogrammi con un contrasto dai toni fortissimi, composizione impensabile anche per la mente più deviata. Desolazione e morte imporsi spregiudicatamente sulla magia che porta con se una nave da crociera.Il mattino successivo realizzare immediatamente quale sortilegio si sia abbattuto nel destino dei passeggeri del Concordia non è stato per nulla semplice. Le prime immagini rappresentavano lo scenario di una nave da crociera di nome "Concordia", imponente e bellissima, dotata di ogni dotazione di sicurezza, incredibilmente incagliata tra gli scogli posti su di una rotta marinaresca tra le più trafficate e conosciute in Italia e nel Mondo. Impensabile dunque che a causare una tale sciagura siano stati dei malfunzionamenti alle numerose dotazioni di sicurezza di Concordia. Come tutte le navi della flotta Costa Crociere, anche la Concordia disponeva di tutti gli ultimi ritrovati tecnologici necessari a salvaguardare la vita dei propri ospiti anche in condizioni avverse. Nella sua plancia erano a disposizione del comandante uno svariato numero di strumenti di controllo della nave e della sua rotta in riferimento a tutto ciò la circonda. Telecamere e sensori di vario genere distribuiti su tutto lo scafo, consentono agli ufficiali ed al loro capo di averne costantemente ogni angolo sotto controllo. Una nave di questp tipo consente all'equipaggio anche l'occasione di distrarsi momentaneamente, perché, in caso di necessità avvisatori acustici e luminosi riportano immediatamente l'attenzione sulla plancia, e nel caso in cui la distrazione perduri, la nave si corregge da se verso la direzione di maggior sicurezza. Nessuna condizione di peggior favore può compromettere le dotazioni di sicurezza di cui queste navi dispongono, inclusa l'avaria elettrica , poiché alla alimentazione principale ce n'e' una seconda pronta ad intervenire ( con generatore ausiliario diesel) ed anche una terza "ad accumulatori", nel caso di avaria simultanea delle prime due. Anche gli scafi delle navi della Costa Crociere sono costruiti verificando preventivamente e minuziosamente la robustezza dell'acciaio di cui sono fatti e la bontà di ogni loro saldatura ai raggi X. La Concordia, come tutte le navi della Costa Crociere, rappresenta l'eccellenza nel mondo sia in termini di comfort che in termini di sicurezza. Chiarito questo, la collisione della Concordia non poteva che assumere da subito i connotati che solo un dirottamento scellerato può causare. Quasi come se un pirata con la pistola in pugno si fosse impossessato del timone e l'avesse condotta inconsapevolmente alla strage. Ma invece, con tutta la consapevolezza che è stato capace, è il comandante stesso del Concordia ad eseguire il dirottamento della nave verso gli scogli del Giglio. Nella notte di quel maledetto Venerdi 13 il sortilegio che si è abbattuto sul destino di 4.200 inconsapevoli anime non poteva che avere le sembianze del comandante di Costa Concordia, tale Schettino Francesco.E' lui che, dopo aver manomesso tutte le dotazioni di sicurezza del Concordia, modifica la rotta prefissata, evidentemente con fare da super uomo per non si sa bene quale esibizione mostrare, e condurla inesorabilmente verso il naufragio. Una esibizione da spaccone che in pochi attimi modifica per sempre il destino di più di 4.200 persone. Molte di queste pagano immediatamente con la propria vita. Non fosse bastato, questo tale di nome Schettino, attende 76 minuti prima di attivare il protocollo di abbandono nave e chiamare i soccorsi da terra per porre in salvo le persone vittime della sua scriteriata iniziativa. Se la collisione con gli scogli fa di Schettino un assassino, la sua condotta negli interminabili 76 minuti che seguono fa di lui un vero e proprio serial killer. Non usiamo mezzi termini verso questo criminale che, invece di attivare i protocolli marinareschi per trarre in salvo le persone, investe quei minuti così preziosi per tornare in cabina, mettere in salvo il suo pc portatile e cambiarsi d'abito: aveva la sola necessità di smettere l'immeritata divisa per potersi confondere più facilmente tra i passeggeri in fuga. Rabbrividiamo all'idea che il seggiolino della scialuppa utilizzato da Schettino per scappare dal dramma che aveva appena causato poteva e doveva essere usato per mettere in salvo Dayana Arlotti di soli 5 anni, anche lei tra le 32 vittime del Concordia. Lei, Schettino ha giocato coscientemente con la vita di migliaia di persone fino alla fine:la loro.Per la sua condotta successiva all'impatto, avrebbe dovuto preferire l'ancora alla scialuppa per scendere anzitempo dal Concordia. Pur respingendo a fatica la voglia d'invocare per lei la pena definitiva, Schettino, ci limitiamo ad augurarle una condanna ad un numero di ergastoli superiore all'eternità insonne che merita. Migliaia di persone, tra Capitaneria di porto, polizia, finanza, carabinieri e gente comune dell'Isola del Giglio, si sono dovute sostituite a Lei: con i loro umili mezzi ed il coraggio che invece avrebbe dovuto avere Lei, si sono prodigati senza sosta per trarre in salvo quanti più passeggeri del Concordia. Lei, Schettino, invece, pur disponendo di tutto ciò che serviva per riparare al suo folle gesto, ha perseverato nel pensare solo a se stesso. La gente del Giglio rappresenta il meglio di una Italia che, seppur in ginocchio, sa imporsi su ogni avversità, Lei invece Schettino, con la sua morale distorta e la sua etica deviata è l'esempio negativo da raccontare alle generazioni future.

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