Sanremo 2020: seconda serata

Ferro e Ranieri
DIARIO DA SANREMO

Serata ricchissima e godibile ma, di conseguenza, interminabile

Giungo in sala stampa del Palafiori con un po' di ritardo, ma quest'anno il Festival non lo perdi, grazie al megaschermo di Piazza Colombo.
Dall'esterno mi godo l'esilarante gag di apertura, dove Amadeus riceve un Fiorello camuffato da Maria De Filippi.
La gare tra le Nuove Proposte copre anche stasera l'avvio del Festival. Le sfide sono tra Gabriella Martinelli & Lula ("Il gigante d'acciaio") e Fasma ("Per sentirmi vivo"), che vede quest'ultimo spuntarla. Successivamente ci sono Marco Sentieri ("Billy Blue") contro Matteo Faustini ("Nel bene e nel male") e in finale finisce il primo, con la sua canzone contro il bullismo.
Commosso ricordo di Fabrizio Frizzi in occasione del suo compleanno: entra sul palco Carlotta Mantovan, la vedova del conduttore scomparso.
Fiorello ci regala una straordinaria "La classica canzone di Sanremo", una canzone piena di canoni festivalieri.
Momento magico per una grande versione di "Perdere l'amore" con un duetto atteso da sempre, quello tra Tiziano Ferro e Massimo Ranieri.
La pagina dell'emozione è dedicata al brano "Io sto con Paolo", composta da un ragazzo affetto da SLA, scartata alle selezioni ma che Amadeus ha voluto comunque far ascoltare al Festival.
E' anche la serata di altre protagoniste femminili: le giornaliste Emma D'Aquino e Laura Chimenti (l'effetto tg, nonostante l'impegno, sarà inevitabile) e Sabrina Salerno, sex-symbol degli anni '80.
Attesissimi per la loro reunion, arrivano i Ricchi e Poveri, tornati nella loro formazione originale a quattro, con il rientro di Franco Gatti e, soprattutto, dopo 39 anni, di Marina Occhiena. Si balla in sala stampa sulle note dei loro successi.
Altre ospitate: Zucchero "Sugar" Fornaciari con tre brani ("Spirito nel buio", "La canzone che se ne va" e "Solo una sana e consapevole libidine...") e Gigi D'Alessio per i 20 anni di "Non dirgli mai".
Serata tecnicamente perfetta ma con un grande difetto: troppo lunga, troppa troppa carne al fuoco, che costringe la gara a dei tempi infiniti. Alle 22:25, infatti, di 12 Campioni hanno cantato in 2. La dispersione dei cantanti in tutta la serata è intollerabile, al punto che non possiamo di certo dire che "la musica è al centro". No, non lo è. E' un grande e ricco spettacolo, ma troppo gonfiato da tante cose che mettono in secondo piano i 12 Campioni in gara.
E visto che di loro abbiamo parlato, ecco i nostri (rivedibili) giudizi:
 
Piero Pelù ("Gigante") - Rock tradizionale dell'artista fiorentino. Molto orecchiabile e funzionerà in radio
Elettra Lamborghini ("Musica (e il resto scompare)") - magari diventerà un tormentone. Magari
Enrico Nigiotti ("Baciami adesso") - l'anno scorso il brano era troppo bello perché questo possa competere
Levante ("Tikibombom") - bella prova vocale e pure la canzone non è affatto male
Pinguini Tattici Nucleari ("Ringo Starr") - scoppiettanti, beatlesiani. Bravissimi
Tosca ("Ho amato tutto") - Canzone di altissimo livello, voce sublime
Francesco Gabbani ("Viceversa") - Scanzonata e leggera. Altra bella prova del carrarese
Paolo Jannacci ("Voglio parlarti adesso") - Canzone molto bella
Rancore ("Eden") - Trascinante, senza un attimo di respiro
Junior Cally ("No grazie") - Via la maschera e grande arrangiamento 
Giordana Angi ("Come mia madre") - Intensa e commuovente
Michele Zarrillo ("Nell'estasi e nel fango") - Tecnicamente difficile, gran ritmo. Una chiave diversa per lui
 
Si finisce a notte fonda. Una prova di resistenza non da poco, che termina con la classifica parziale delle prime due serate:
Serata 2 in ordine inverso: Junior Cally, Rancore, Lamborghini, Nigiotti, Jannacci, Angi, Levante, Zarrillo, Tosca, Pinguini Tattici Nucleari, Pelù, Gabbani
Generale: Junior Cally, Bugo-Morgan, Rancore, Lamborghini, Riki, Pavone, Nigiotti, Lauro, Jannacci, Anastasio, Gualazzi, Angi, Urso, Masini, Levante, Zarrillo, Tosca, Grandi, Diodato, Elodie, Pinguini Tattici Nucleari, Pelù, Le Vibrazioni, Gabbani
 
 
(gm)
 
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