Inviato da radio41 il Mer, 13 Febbraio 2013
Il Festival parte bene in ascolti, ma non tutto ha funzionato. Crozza contestato
Quando fai una media di 13 milioni di ascoltatori, la cosa ha funzionato. Parte alla grande, in termini di ascolti, questo Sanremo 2013. Bastasse questo, alla Rai possono brindare. Però, giudicando i commenti di queste ore, ad alti ascolti non consegue direttamente la soddisfazione. La prima serata è stata decisamente deludente e noiosa, per tutta una serie di motivi che evidenzieremo ripercorrendo gli eventi.
Ottima la partenza, a partire proprio dal coro dell'Arena di Verona, diretto da Mauro Pagani, che celebra Verdi. Fazio e Littizzetto (che arriva in carrozza) sono una coppia collaudata e non cedono all'inevitabile emozione. Luciana è pronta e scoppiettante: non scivola nelle facili volgarità e si dimostra da subito a suo agio nel ruolo. Quindi, possiamo dire che la conduzione è perfetta. Peccato che le canzoni, a dispetto di quello che si è scritto, non paiano al primo ascolto granché. E qui notiamo la prima cosa che non va: la doppia canzone. A che serve? A confondere e, tendenzialmente, ad annoiare. Possiamo dire che ben poco pathos ha aggiunto alla competizione e, semmai, ha sminuto il valore di ogni singola canzone. Alla fine non capisci se te ne piace una o ti fanno schifo entrambe. Difficilmente ne apprezzi due. E poi ci sono anche quelli che arrivano per dare il risultato (le Parodi e tutto il resto) che oscurano ulteriormente l'artista in gara. Insomma, confusione. E la cosa si riduce ad una sfida contro se stessi per provare ad azzeccare quella che passerà.
Qui, brevemente, i nostri giudizi complessivi sui cantanti:
1) Marco Mengoni: 7. Canta bene. I pezzi non sono granchè, ma "L'essenziale" (che vince) merita di essere riascoltata;
2) Raphael Gualazzi: 6. Bravo, specie nella seconda canzone (quella che passa). Però canta male e valorizza poco il suo talento;
3) Daniele Silvestri: 8. Il migliore. Entrambe le canzoni sono interessanti, ma "A bocca chiusa "è un piccolo capolavoro, qualcosa che già amiamo;
4) Simona Molinari - Peter Cincotti: 5. Portano un po' di divertimento sul palco, con due pezzi che, tutto sommato, sono molto simili. Non lasceranno un gran segno;
5) Marta sui Tubi: 5. Per i più sono sconosciuti, e forse una ragione c'è. Pur avendo qualche carta da giocarsi, hanno due brani bruttini. Ti chiedi perchè siano tra i big e sia fuori, ad esempio, Baccini;
6) Maria Nazionale: 6-. La canzone napoletana merita sempre grande rispetto e attenzione, ma in questo caso siamo al minimo sindacale. Anche con lei, ti chiedi perchè siano fuori la Ruggiero o la Oxa;
7) Chiara Galiazzo: 6 - Ci si aspettava molto di più. Con la voce che ha, poteva incantare l'Ariston pur cantando per ultima. Invece ha due canzonette banali, nonostante Zampaglione e Bianconi. Passa la seconda, anche se preferivamo la prima. Ma poco cambia. Occasione sprecata.
Rimane da sottolineare che, ancora una volta, a dispetto della buona intenzione di "riportare la musica al centro", le canzoni sono relegate a semplici cartoline, in un baraccone pregno di pubblicità e di momenti che nulla hanno a che vedere con la gara.
Che dire di Crozza? Pochissimo: ha sbagliato molto. Ha sbagliato portando la satira politica in un terreno come quello dell'Ariston e, soprattutto, ad aprire con l'imitazione di Berlusconi. In platea c'era chi non aspettava altro per aprire una contestazione. Aggredito verbalmente, Crozza è andato in tilt e non ha più recuperato. E, comunque, quaranta minuti di cose già viste hanno fatto sembrare il Festival una replica del suo show su La7. Non era meglio esserci per una manciata di minuti sferzanti stile "Ballarò"? Invece no, si è tirata la cosa all'inverosimile: errore grossolano.
Poi? Momento carino (ma serviva?) dedicato all'amore omosessuale, quindi celebrazione di Toto Cutugno con tanto di Armata Rossa. Ci sta, visto che Toto è stato una colonna del Festival ma, ancora una volta, i tempi sono stati lunghi. Può esserci un anno in cui non si debba cantare "Volare"?
Riassumendo: ottimo Daniele Silvestri, su tutti. Gualazzi buono, ma ha cantato male. Accettabile Mengoni. Stop .Poteva finire alle 22. E invece no. E stasera la seconda, sperando in meglio.
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