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Febbraio 2025

File.41: Pierluigi Peracchini (Sindaco di La Spezia)

La Spezia è finalista per il titolo di Capitale Italiana della Cultura: “Una cultura come il mare” è il titolo del dossier presentato dall'Amministrazione della città ligure per concorrere alla nomina

La Spezia, la bellissima città ligure, è entrata tra le città finaliste selezionate per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027! Il Ministero della Cultura ha reso noto che la Giuria per la selezione della città Capitale italiana della Cultura 2027, presieduta da Davide Maria Desario, ha scelto i 10 progetti finalisti dopo aver esaminato le 17 candidature pervenute, privilegiando quelle i cui dossier più rispondono al bando.
«La Spezia è tra le dieci finaliste selezionate dal Ministero della Cultura per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027 – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - Un risultato di cui siamo orgogliosi e che è frutto di un grande lavoro collettivo che ha visto convergere energie, competenze e passione di oltre 70 realtà territoriali. Questo dossier oggi è un vero e proprio patrimonio per tutta la città ed i tavoli tematici in corso rappresentano il dialogo continuo che questa Amministrazione intende portare avanti con chi ha visualizzato una città che, per il proprio domani, desidera mettere al centro la cultura quale perno fondamentale di sviluppo sociale ed economico».
Le dieci città finaliste verranno convocate per le audizioni pubbliche il 25 e 26 febbraio prossimi. Sarà l'occasione per ogni candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Per ciascun dossier le audizioni avranno una durata di massimo 60 minuti, di cui 30 per la presentazione del progetto e 30 per una sessione di domande effettuate dalla Giuria. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 28 marzo 2025. Alla città vincitrice verrà assegnato un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare le iniziative e gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.
Nell’ambito della candidatura, l’Amministrazione Peracchini ha predisposto nel mese di gennaio quattro tavoli di lavoro tematici per approfondire, insieme a tutti coloro che hanno contribuito alla scrittura progettuale del dossier, la visione strategica della cultura della Città della Spezia nel triennio 2025-2026-2027. Il dossier presentato per la candidatura si intitola “Una cultura come il mare”.
Il dossier si sviluppa lungo quattro direttrici principali: “Correnti”, che connette cultura e mare; “Venti”, che stimola le nuove produzioni artistiche; “Onde”, per rendere la cultura inclusi-va e accessibile a tutti; e “Maree”, che mira a consolidare e stabilizzare l’offerta culturale della Città. Tra i principali punti: implementare la sostenibilità ambientale, anche con nuove infrastrutture a impatto zero, dare nuova vita ai siti storici, aumentare servizi turistici e favorire la mobilità cittadina.
Sindaco Peracchini (La Spezia)Tra le proposte che sono state fatte:
1.Giona: un centro culturale, un nuovo spazio multifunzionale destinato alla comunità locale e ai visitatori, in grado di adattarsi a diverse esigenze: eventi, workshop, incontri e altre attività culturali e formative.
2.Mostra Futura: un progetto sul Futurismo, in onore della presenza Futurista alla , tra arti visive, poesia e musica che rilegga questo movimento con gli occhi di oggi, passando dagli idrovolanti all’intelligenza artificiale, dalla pittura all’arte digitale, dall’intonarumori di Luigi Russolo alla musica elettronica.
3.Arcipelago Spezia: parola ai quartieri: promuovendo bellezza, sostenibilità e inclusione sociale attraverso  partecipazione attiva dei cittadini, in particolare dei bambini delle scuole primarie e delle loro famiglie. Nasce dalla necessità di rendere visibili e vivibili i quartieri della , stimolando l’interesse dei cittadini a riscoprire  storia e le caratteristiche uniche di ogni zona.
Abbiamo incontrato telefonicamente il primo cittadino di La Spezia, il dott. Pierluigi Peracchini, per approfondire con lui alcuni aspetti del dossier "Una cultura come il mare" con il quale la città da lui governata concorre per il titolo di Capitale Italiana della Cultura.
La nostra intervista con il sindaco andrà in onda:
Giovedì 6 febbraio alle 16:35 e lunedì 10 febbraio alle 10:10.
 

File.41: Yuts and Culture - intervista

Yuts and Culture

In radio il singolo che presenteremo: "Come over"

Dal 31 gennaio 2025 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD e vinile “Back to ma Funk", il nuovo album degli Yuts and Culture per Irma Records dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Come over” dal 24 gennaio. 
“Come over” (If you come over here i will prove that i love you baby) è un brano che rappresenta la consapevolezza. L'uomo prende atto dei propri limiti e dei propri errori, cercando di rileggere il suo passato e proiettarsi in modo nuovo nel futuro. La canzone esplora l'idea che nessun amore possa essere veramente raggiungibile se prima non comprendiamo la sua vera natura dentro di noi. Un viaggio emotivo che invita alla riflessione e alla crescita personale, per imparare ad amare in modo autentico e consapevole.
Il singolo accompagna l'uscita di "Back to ma Funk", il secondo album degli Yuts and Culture. La band pugliese torna sulla scena musicale con un lavoro che comprende 12 brani, di cui due interamente strumentali, esplorando sonorità che spaziano dal Soul, al Funk, al Jazz e al Reggae. L’album trae ispirazione dalle vibranti sonorità funk degli anni '70, reinterpretandole in una chiave moderna e attuale.
"Back to ma Funk" è un viaggio di rinascita e trasformazione spirituale, dove la musica diventa il mezzo per esplorare e riscoprire se stessi. Il titolo allude a un ritorno alle radici e al groove originario, ma con una nuova consapevolezza, maturata attraverso esperienze vissute e riflessioni profonde. Il progetto si pone come una reinterpretazione del passato, arricchita da una visione rinnovata e una connessione più intima con l’essenza artistica della band. La musica diventa un linguaggio universale che unisce passato e presente, tradizione e innovazione.
"Back to ma Funk" non è solo un omaggio alle origini, ma un’espressione di evoluzione personale, in cui il ritorno al funk diventa simbolo di autenticità e rinascita spirituale. È un invito a ritrovare ciò che ci rende unici e a danzare nel ritmo della vita con una nuova luce.

Bio
Yuts and Culture è una band di origine pugliese che combina le radici profonde della black music con uno spirito innovativo. Inizialmente formatasi come una band di Reggae Roots, ha arricchito il proprio stile con influenze Funk, Soul ed R'n'B. Il loro album di debutto, "Naked Truth", rappresenta questa evoluzione, fondendo ritmi in levare con groove funk e soul, mantenendo una forte connessione con la tradizione musicale degli anni '70 pur abbracciando la modernità. La loro musica autentica e spirituale mira a creare un profondo senso di empatia con l'ascoltatore. La band è composta da: Diego Martino alla batteria, Pierpaolo Polo al basso Elettrico, Alberto Zacà alla chitarra, Daniele Arnone alle tastiere, Kalad Marra alle tastiere, Angelo de Grisantis alle percussioni, Vincenzo Baldassarre alla voce, Carlo Gioia al sax, Lorenzo Lorenzoni al trombone, Carmen Melcarne e Liana Enrica ai cori.
Anticipato dai brani “I got you” e “I hope it was worth it”, “Back to ma funk” è il secondo album del progetto Yuts and Culture disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato fisico cd e vinile dal 31 gennaio 2025 dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Come over” dal 24 gennaio.
La nostra intervista con Vincenzo Baldassarre (voce e testi) degli Yuts and Culture andrà in onda:
Martedì 4 febbraio alle 16:35 e venerdì 7 febbraio alle 10:10.
 

File.41: Venus Ship - intervista

Venus Ship

Da "Underground Foxes", nuovo lavoro del collettivo di otto musicisti, presentiamo "Klezmer in Re Minore"

“Underground Foxes” è il nuovo album dei Venus Ship per Irma Records, dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Klezmer in Re Minore”.
“Klezmer in Re Minore” è un brano che unisce la tradizione musicale klezmer con un testo in griko salentino, interpretato da Federica Orlandini. La canzone, che prende la forma di una nenia funebre, evoca il contrasto tra la gioiosa e vibrante tradizione musicale e l’orrore senza fine di una guerra devastante, priva di giustizia e umanità. Il brano descrive come, invece di placarsi, il conflitto cresce in una contaminazione esponenziale, accentuando la sensazione di una sofferenza che non ha mai fine, ma che si perpetua attraverso il tempo e la memoria.
“Underground Foxes” è il nuovo lavoro discografico del collettivo Venus Ship, pubblicato dalla storica etichetta bolognese Irma Records. L’album porta lo stesso nome del singolo lanciato in anteprima a novembre 2024 e celebra chi ha lottato attivamente per i diritti umani e civili, denunciando ingiustizie e abusi di potere. Il disco punta il dito contro una società che, dietro la maschera della democrazia, persegue ciecamente il profitto, calpestando diritti, persone, ambiente e salute.
Le nove tracce che compongono l’album rendono omaggio a figure storiche e movimenti che hanno avuto un ruolo cruciale nelle lotte per la giustizia sociale, come Rosa Parks, Martin Luther King, Malcolm X, i Tupamaros dell’Uruguay, le Black Panthers e altri gruppi di protesta contemporanei. Ogni brano invita gli ascoltatori a riflettere su questioni ancora attuali, sottolineando il legame tra passato e presente.
Musicalmente, la band trae ispirazione da molteplici fonti, mescolando e plasmando diversi linguaggi tra loro. Il funk degli anni '60/'70 si fonde con le tecniche compositive e gli arrangiamenti di ispirazione mingusiana ed ellingtoniana, creando un intreccio sonoro che arriva fino ai giorni nostri, arricchito anche dal flow unico del rapper Avex, protagonista dei brani “Underground Foxes” e “Ain’t Talking Sugo”. Inoltre, le sonorità dell'album “Underground Foxes” attraversano i continenti, partendo da New Orleans e Harlem, per arrivare al Mediterraneo, con sonorità Klezmer cantate in Grico Salentino dalla voce di Federica Orlandini.
Bio
Venus Ship è un collettivo di otto musicisti germogliato dall’underground bolognese. La band si ispira a movimenti di protesta anni 60 e 70 e alle storie di grandi personaggi che hanno lottato attivamente per i diritti civili ed umani. Di conseguenza, anche la musica che mette in scena, trae ispirazione da quell’Umus sociale di ribellione con sonorità molteplici che spaziano dagli spiritual della “Liberation Music Orchestra” alla musica di Charles Mingus, da influenze legate a New Orleans fino al funk tipico della cinematografia anni 70.
Il collettivo è formato da: Ugo Moroni (chitarra, composizione, arrangiamenti), Andrea Salvato (flauto),  Marco Vecchio (alto sax), Federico Privitera (trumpet), Giuseppe Lastella (trombone), Michele Murgioni (tuba), Daniele Marrone (el. bass), Mattia Bassetti (drum). Collaborano col collettivo Avex e Federica Orlandini alle voci.
La nostra intervista con Ugo Moroni dei Venus Ship andrà in onda:
Lunedì 3 febbraio alle 16:35 e giovedì 6 febbraio alle 10:10.